26 Luglio 2016
by Giampiero Forcesi
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L’EUROPA DELLA PAURA E DELLA SFIDUCIA

26 Luglio 2016

“Tenere insieme una democrazia capace di parlare solo di diritti in un contesto economico di bassa crescita e in un quadro internazionale disordinato e carico di violenza è il problema che abbiamo davanti”: così Mauro Magatti sul Corriere della Sera (“Le sfide dopo la fine del neoliberismo”). Sempre sul Corriere Ernesto Galli Della Loggia parla della difficoltà psicologia di credere nel futuro, oggi in Europa, anche a causa della delegittimazione, operata da elite “superficialmente progressiste”, di fattori quali “l’impiego della forza, la dimensione dello Stato, e il Cristianesimo”, che ha provocato “un vuoto sociale e culturale enorme” (“Noi europei e la paura del declino”). Zygmunt Bauman, in un’intervista allo stesso giornale, dice che le radici dell’insicurezza sono molto profonde e evidenzia che si vive ormai in una situazione cosmopolita senza però averne una consapevolezza adeguata (“Alle radici dell’insicurezza”). Su Repubblica di ieri Ilvo Diamanti aveva scritto che viviamo “tempi feroci” (“La banalità del terrore”) e oggi Marc Lazar sullo stesso giornale analizza il populismo montante e scrive che “siamo in attesa di risposte forti per dare più sicurezza agli europei senza rimettere in discussioni i nostri valori”, di “un nuovo orientamento della politica europea”, ma il timore è che i nostri dirigenti attuali non siano all’altezza, e che dunque debba muoversi la società civile (“L’Europa ritrovi il suo coraggio”). Sul Corriere della Sera Antonio Polito ammonisce che “I populisti vanno presi sul serio”.  Sul Secolo XIX Franco Cardini invita a reagire alla paura e scrive che “L’epoca della paura spinge a recuperare l’antico rapporto con la vita”. Andrea Bonanni, ancora su Repubblica, scrive che i comportamenti di fiducia, di cooperazione e di solidarietà che sono stati alla base dell’Unione europea non sono un lusso a cui poter rinunciare oggi di fronte alle difficoltà e alla paura: sono le strutture portanti su cui basare la nostra esistenza (“L’Europa e il prezzo della sfiducia reciproca”).

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12 Febbraio 2016
by Vittorio Sammarco
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GIOVANI E POLITICA. GIOVANI E JIHAD. DONNE E CHIESA. DONNE E ISLAM. IMMIGRATI PREZIOSI

12 Febbraio 2016

Un’analisi dell’orientamento politico dei giovani: Mauro Magatti,L’identità politica dei giovani a metà tra l’io e il noi” (Corriere della sera). Un’intervista dell’Espresso a Zygmunt Bauman sul dilagare dei sentimenti anti-sistema: “Il carnevale della democrazia“. Un’indagine di Cristina Giudici sul Foglio: “Alla radice del Jihad italiano”. Sull’attrazione per l’islamismo radicale in Francia la Repubblica pubblica un articolo di Anais Ginori (“A scuola di laicità”) e uno di Edgar Morin (“Per battere fanatismo e terrorismo bisogna lavorare sulla conoscenza”). Un reportage di Nicolò Zancan dalla Sicilia: “Nel borgo rinato grazie agli immigrati” (La Stampa). Ancora su la Stampa un’intervista a Elisabeth Badinter (“Care femministe, fermiamo l’islamismo”) e un intervento di Anna Foa (“Una cultura che vede la donna subordinata”). Sulle donne e la chiesa ha scritto un libro Adriana Valerio, recensito da Fernanda Di Monte sull’Avvenire: “Quanto pesano le donne nella storia della chiesa”.

 

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29 Agosto 2015
by Giampiero Forcesi
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MEDITERRANEO BURNING

29 Agosto 2015

Il parere del direttore di Frontex: “Questa crisi durerà per anni. Inutile costruire muri” (intervista a Repubblica). La lucida analisi di Zygmut Bauman, “I migranti risvegliano le nostre paure. La politica non può rimanere cieca” (intervista a Repubblica). Roberto Toscano spiega con chiarezza che “Come per l’euro, la chiave è la Germania” (La Stampa). Così Paolo Pombeni (“Se sui migranti Berlino cambia atteggiamento”, Sole 24 Ore), Cesare Martinetti (“Ora è Berlino a ricordare i diritti dell’uomo a Parigi”, La Stampa) e Franco Venturini sul Corriere (“La montagna da scalare per Angela Merkel”). Una bella recensione del film “Mediterraneo burning” (Marina Valensise, Il Foglio). Sul Manifesto Norma Rangeri si chiede perché non si manifesti in piazza per i migranti (“La nostra frontiera. L’abitudine ai morti e la sinistra assente”), Marco Buscetta rifiuta di lodare la Merkel per l’apertura ai siriani (“Le invasioni barbariche”) e Guido Viale sogna di “Rifondare l’Europa con profughi e migranti”. Nadia Urbinati analizza “L’emergenza migranti e il diritto d’asilo europeo” (Repubblica).

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16 Giugno 2015
by Giampiero Forcesi
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QUALUNQUE SIA IL PREZZO, LA SOLIDARIETÀ RESTA L’UNICA VIA

16 Giugno 2015

“Qualunque sia il prezzo della solidarietà con le vittime collaterali e dirette forze della globalizzazione (…) che dovremo pagare nell’immediato, a lungo termine la solidarietà rimane l’unica via possibile per dare una forma realistica alla speranza di arginare futuri disastri e di non peggiorare la catastrofe in corso”: così Zygmunt Bauman in un’intervista alla Repubblica (“Siamo ostaggi del nostro benessere”). Allo stesso modo Mauro Calise sul Mattino: “Dovremmo aver imparato che l’unico modo per difendersi dall’altro è sforzarsi di andargli incontro. Anche per evitare che ci assalga” (“Lo scontro che non serve a nessuno”). La sociologa Catherine de Wenden, in un’intervista al Manifesto, critica i respingimenti alla frontiera con la Francia (“Una mancanza assoluta di etica”). Paolo Pombeni sul Sole 24 Ore scrive de “L’inaccettabile schiaffo francese”. Ma Emma Bonino osserva che “Parigi ha violato i trattati, però sull’immigrazione la UE ha fallito” (intervista al Mattino). Marco Benotti, sull’Osservatore romano, parla di “Spartiacque europeo”.

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