20 Febbraio 2022
by Vittorio Sammarco
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L’ULTIMATUM DI DRAGHI. LA POLITICA E LA SUA CRISI

20 Febbraio 2022

Massimo Ammanniti, “Il Covid ha sconfitto tutti” (La Stampa). LA POLITICA E LA SUA CRISI: Stefano Passigli,La politica e la crisi che non stupisce” (Corriere della sera). Piero Ignazi,Trent’anni dopo la bomba dell’antipolitica è sempre pronta ad esplodere” (Domani). Umberto Ranieri,Il sistema-tangenti e le colpe della sinistra” (Mattino). Marco Almagisti,Dopo trent’anni paghiamo ancora l’illusione di poter cancellare i partiti” (Domani). Natalino Irti, “Dalla politica non si scappa” (Sole 24 ore). DRAGHI E I PARTITI: Romano Prodi, “L’ultimatum di Draghi e l’impossibile compromesso sugli obiettivi” (Messaggero). Marcello Sorgi,Il chiarimento con il premier che non cerca mediazioni” (La Stampa). Stefano Folli,I partiti alla prova del metodo Draghi” (Repubblica). Lina Palmerini, “Il Piano Ue, linea del Piave del premier e del Quirinale” (Sole 24 ore). Renato Brunetta, “Serve un patto tra riformatori. Adottiamo il metodo Draghi anche dopo il voto del 2023” (intervista al Corriere). Carlo Trigilia, “Perché Draghi ha abbandonato il patto con le parti sociali” (Domani). Giuliano Santoro, “Prove di dialogo in casa Calenda” (Manifesto). G. A. Falci, “Letta tende la mano a Calenda, ma si apre un caso con i 5 stelle” (Corriere). Dario Di Vico,Zaia-Bonaccini, la strana coppia oltre i partiti” (Corriere). Vittorio Ferla, “Letta-Giorgetti, l’asse del buon senso per Draghi” (Il Quotidiano). Elly Schlein, “La politica del noi” (intervista all’Espresso). Emilia Patta, “Comunali, i veti incrociati minano il campo largo” (Sole 24 ore). Renato Mannheimer, “Il fascino discreto del centro politico” (Il Riformista). REFERENDUM: Angelo Panebianco, “Referendum. Giustizia ma anche libertà: il potere freni il potere” (Corriere della sera). “Meglio distinguere”, un appello per la separazione delle carriere dei giudici (libertà eguale).

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8 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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MATTARELLA, CHIAVARIO, SCARAFFIA, FERRERA…

8 Febbraio 2017

Lucetta Scaraffia sull’Osservatore Romano fa un interessante annotazione sull’atteggiamento dei cattolici, o meglio di papa Francesco, di fronte a temi cruciali del nostro tempo (“Al di sopra della politica”). Marzio Breda, annota un discorso del presidente: “Mattarella ai magistrati: ‘Non smarrite il senso del limite’” (Corriere della Sera). Mario Chiavario, su Avvenire, sostiene che è tempo di concedere “Libertà di opinione ai giudici costituzionali”. Marcello Sorgi su La Stampa lamenta: “Il centrosinistra e quell’eterna propensione autolesionista”. Emilia Patta, sul Sole 24 ore, offre due note politiche sintetiche e utili: “Renzi apre a elezioni nel 2018” e “Elezioni, Renzi considera anche l’opzione settembre”. Massimo Franco sul Corriere della Sera interviene sul rapporto Gentiloni-Renzi: “Il paradosso di un governo sostenuto dalle minoranze”. Giovanni Sabbatucci su La Stampa avverte: “Proporzionale, un ritorno con molti rischi”. Interessante riflessione di Elisabetta Grande, docente a Torino di Diritto comparato: “Difendere i diritti aiuta a combattere la disuguaglianza” (La Stampa).  Il colloquio rubato da Federico Capurso all’assessore all’urbanistica di Roma, Paolo Berdini: “La sindaca è impreparata, dall’inizio si è circondata di una corte dei miracoli” (La Stampa). Una nota confortante di Maurizio Ferrera sul Corsera: “C’è ancora voglia d’Europa”.

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26 Marzo 2015
by c3dem_admin
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Non ci si dimette per un avviso di garanzia. Qui Renzi ha ragione

26 Marzo 2015
di Mario Chiavario

 

L’autore è professore emerito della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino dove è stato per trent’anni docente di Diritto processuale penale.

“Non ci si dimette per un avviso di garanzia”. In altre occasioni, affermazioni e iniziative di Matteo  Renzi mi hanno lasciato perplesso o addirittura del tutto contrario: in particolare, il mio dissenso – per quel che vale – tocca ampiamente il campo delle riforme istituzionali e costituzionali. Ma su quel tema specifico il mio pensiero, sempre per quel che vale, non è diverso dal suo. E concordo anche su quella che può apparire meno facilmente digeribile, tra le motivazioni avanzate o adombrate dal Presidente del consiglio, nella nota e recente intervista a “La Repubblica” o in altre sedi, a sostegno dell’affermazione sopra riprodotta.

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