20 Aprile 2013
by c3dem_admin
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Rodotà non avrebbe rappresentato l’unità nazionale

20 Aprile 2013
di Mario Chiavario

 

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo questo articolo scritto durante la quinta, e penultima, votazione del presidente della Repubblica. L’autore, classe 1939, è docente di diritto penale processuale all’Università di Torino

Scrivo queste note di getto, in un momento di stallo nella penosa vicenda dell’elezione presidenziale, mentre è in corso la quinta votazione. Capisco che l’attenzione di molti si concentri soprattutto su due aspetti: da un lato, la leggerezza con cui si sono mandate al massacro, sia pur in modi diversi, due persone come Marini e Prodi; dall’altro la devastazione interna al Partito Democratico. Sono aspetti, di per sé, estremamente preoccupanti, ma più ancora mi sembra gravissima la caduta del senso delle istituzioni che la vicenda, sino a questo momento, sta rivelando.

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20 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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Due editoriali

20 Aprile 2013

Interessante l’editoriale di Angelo Panebianco, sul Corriere della Sera: “La Repubblica è sospesa nel vuoto”. Non solo e non tanto per l’apprezzamento per i dalemiani, la vecchia guardia ex-pci del Pd: “quelli ‘davano la linea’, non se la facevano dare” (dalla piazza), ma per questa considerazione: “il presidente della Repubblica può essere il frutto di una scelta partigiana (guelfi contro ghibellini, blu contro bianchi, eccetera) solo se egli prevale in una competizione aperta i cui arbitri siano gli elettori”. Taglio diverso nel breve editoriale del direttore di Repubblica, Ezio Mauro (“Dopo il naufragio”), il quale così si rivolge agli elettori del Pd: “propongano un  nome fuori dalla nomenklatura esausta del partito, scegliendo uomini che siano un segno dell’indispensabile rifondazione della sinistra”. Ma è realistico pensare che il Pd possa scegliere un candidato che, insieme, risolva la questione del Quirinale e rifondi la sinistra? Non è un po’ troppo?

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19 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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La battaglia del Quirinale (e quella nel Pd)

19 Aprile 2013

In queste ore calde può essere utile leggere il freddo articolo di Giancarlo Bosetti pubblicato giovedì da Repubblica: “I tre illusionismi e il principio di realtà” (“gli italiani non vogliono cambiare, o meglio vorrebbero ma senza pagarne il prezzo. E nessuno ha carattere e autorità sufficienti per dare la scossa”) . Quanto ai commenti dopo le prime votazioni di giovedì e la drammatica serata del Pd al cinema Capranica, e mentre è annunciata la candidatura Prodi, leggi: “Anarchici e autolesionisti nel Pd” (Polito, Corriere), “Mattatoio Montecitorio” (Ceccareli, Repubblica), “Larghe intese al tramonto” (Tito, Repubblica), “Per ricompattare il Pd salgono le quotazioni d Prodi” (Sorgi, La Stampa), “L’ora più drammatica di un Pd al bivio” (Folli, Sole 24Ore), “Ricostruire in fretta su queste macerie” (Menichini, Europa).

 

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18 Aprile 2013
by c3dem_admin
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Incredibile

18 Aprile 2013
di Grazia Villa, presidente della Rosa Bianca

 

Incredibile… ho cambiato l’immagine di copertina su facebook con quella di un uomo: Stefano Rodotà. Un uomo non animoso come lo avrebbe definito Ivana Ceresa, uno di quelli con cui puoi costruire anche pratiche di relazione…

La costituzione non prevede l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, che spetta in gran parte alle elette ed agli eletti da noi popolo sovrano; allora è a voi che chiedo di scegliere secondo libertà di coscienza e responsabilità politica e non secondo mera tattica o puro calcolo.

Alle primarie ho votato prima Vendola e poi Bersani, il Pd alla Camera e Sel al Senato.

Mi colloco da sempre in quella che una volta veniva definita “sinistra cristiana”,

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18 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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Elogio del franco tiratore (pd)

18 Aprile 2013

Sul suo blog Walter Tocci, senatore Pd, laico e proveniente dal Pci (l’ala ingraiana) ma attento e sensibile ai temi della religiosità, ha trascritto l’intervento da lui tenuto all’assemblea dei parlamentari pd al cinema Capranica la sera della vigilia della prima giornata di voto per l’elezione del presidente della Repubblica. Tocci ha dato al suo intervento il titolo “La franchezza del tiratore”. Vi ha aggiunto alcune righe in cui dice: “È stato forse uno dei discorsi più dolorosi della mia lunga militanza politica”.  Un intervento, il suo, utile a capire il travaglio della sinistra.

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18 Aprile 2013
by c3dem_admin
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Il ruolo attuale del cattolicesimo politico. “Appunti Alessandrini” riprende a discuterne

18 Aprile 2013

Carlo Baviera, che aveva già scritto sul sito di Appunti Alessandrini una “Lettera aperta ai cattolici italiani”, pubblicata su c3dem, il 1° marzo, proponendo una sorta di percorso ecumenico tra le varie anime ed esperienze dei cattolici impegnati in politica, ritorna sul tema (“Cominciamo da un coordinamento, una rete di collegamento”). Qualche giorno fa era intervenuto Agostino Pietrasanta con l’articolo “Cattolici e politica: un vuoto che viene da lontano”. Il rimprovero ai cattolici è che “si sono omologati al potere ed al consumismo”.

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17 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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Vigilia di elezioni presidenziali

17 Aprile 2013

Barbara Spinelli, la cittadina Barbara Spinelli, scrive un articolo su La Repubblica per esortare il Pd a votare con il Movimento cinque stelle per il presidente, possibilmente Rodotà (“Il coraggio della solitudine”). Stefano Folli, ancora sul Sole, intitola il suo pezzo “Grillo ha una strategia, ma Pd e Pdl possono chiudere…”, su una linea opposta alla Spinelli. Sergio Fabbrini, docente alla Luiss, sul Sole 24Ore scrive “Il presidente che serve”, e pensa ad un profilo capace di unire all’interno e di dialogare con l’Europa. E la Cei? Per Tornielli su La Stampa i vescovi sono in campo, chiedono che non si indugi a dare un presidente e un governo al paese, e sono perplessi su Prodi. Per Rodari sulla Repubblica i vescovi sono in silenzio sulla sfida del Colle (ma comunque perplessi su Prodi).

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16 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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La fede e il Colle. Due repliche alla lettera di Matteo Renzi alla Repubblica

16 Aprile 2013

Lunedì 15 aprile Matteo Renzi ha scritto una lettera a Repubblica (“Non basta la fede per salire al Colle”) in cui criticava quanti, nel Pd (cioè gli ex popolari), affermano che ora “ci vuole un Presidente cattolico” e parlava del suo modo di essere cattolico in politica. Gli ha risposto, piuttosto risentito, sull’Unità del 16, Giuseppe Fioroni: “Cattolici? Matteo più arretrato del Concilio”. Sulla lettera di Renzi scrive, su Repubblica, anche Agostino Giovagnoli (“I credenti in politica dalla parte degli ultimi”) che, a differenza di Fioroni,

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16 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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16 aprile 1988, l’uccisione di Roberto Ruffilli. Il ricordo di Stefano Ceccanti, Augusto Barbera e Fulvio De Giorgi

16 Aprile 2013

Il 16 aprile del 1988 le Brigate Rosse uccidevano nella sua casa di Forlì Roberto Ruffilli, uomo di diritto, un democratico progressista, un cristiano laico, amico e partecipe dei percorsi del cattolicesimo democratico negli anni ’70 e ’80 (come testimonia Grazia Villa in altra parte del sito).  Su qdrmagazine.it lo ricorda Stefano Ceccanti (“Ruffilli. 25 anni dopo”) che, tracciando un rapido bilancio del suo impegno riformista, scrive: “purtroppo, i nodi lasciati allora irrisolti, buone leggi elettorali e alcune riforme costituzionali coerenti con esse, sono in larga parte gli stessi (…) in sostanza siamo inchiodati ancora lì”. Augusto Barbera lo ricorda in un articolo sulla edizione online della rivista Il Mulino. Di Fulvio De Giorgi sono usciti due articoli: uno sull’Unità (“L’intellettuale che precorse la strada verso il Pd”) e uno sull’Avvenire (“Roberto Ruffilli, le istituzioni come bene comune”).

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15 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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La sindrome di Stoccolma[1]

15 Aprile 2013
di Angelo Marinoni

 

L’articolo è uscito sul blog dell’associazione Appunti Alessandrini, aderente alla rete c3dem

 

 Sono abbastanza sicuro che se confrontassimo il numero dei miti con quello dei falsi miti in auge in Italia scopriremmo che i secondi sovrastano i primi per numero e intensità. Fra i falsi miti quello che mi è più inviso e gode di maggior popolarità è quello del cambiamento, ovvero quella visione manichea che separa il vecchio cattivo dal nuovo buono usando  come discriminanti il tempo trascorso e la novità. Questa selezione scarta a priori, per esempio, un ottimo uomo politico o donna politica perché presente da tempo nello scenario istituzionale e eleva un uomo cretino o una donna cretina perché non sono ancora approdati allo stesso scenario.

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