LA CONFERENZA STAMPA DI DRAGHI E I COMMENTI DUE GIORNI DOPO

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Massimo Giannini, “Non mandate nonno Draghi ai giardinetti” (la Stampa). Salvatore Bragantini, “Il passo avanti di Draghi ha svelato l’ipocrisia dei partiti” (Domani). Claudio Cerasa, “Lo stress test dei leader” (Foglio). Francesco Verderami, “I paletti del premier ai leader che non vogliono farsi commissariare”. Roberto Napoletano, “Non giocate con la carta estrema Draghi” (Il Quotidiano). Alessandro Di Matteo, “Ora i dem si smarcano da Letta: ‘Il premier deve restare dov’è, temiamo un governo senza Lega’” (La Stampa).  Repubblica pubblica un intervento di Gustavo Zagrebelsky che vola alto ma torna a criticare Mattarella e guarda con preoccupazione al ruolo di Draghi: “Presidenzialismo ‘di fatto’, mostro da evitare”. Poi le bordate di Gad Lerner su Il Fatto: “Il governassimo di Draghi è solo incostituzionale” e quelle del Manifesto con Alfonso Gianni, “Draghi compie la missione iniziata con il governo”, e Massimo Villone, “Al nonno servono idee fresche”. LA UE E IL PATTO DI STABILITA’: Emmanuel Macron e Mario Draghi, “Regole flessibili per una nuova Europa” (la Stampa). Maurizio Ferrera, “La nuova strada della solidarietà, una sfida anche per la Germania” (Corriere della sera). IDEE: Paolo Iacci e Umberto Galimberti, “Quando il lavoro può renderci felici” (La Stampa). Massimo Ammanniti su giovani, pandemia e droghe: “Il legame quasi fatale” (Repubblica).  Mauro Magatti, “La sindrome del ‘ritiro’ che dilaga tra i ragazzi” (Corriere della sera). Giuseppe de Rita, “Credulona e razionale, dovremmo trovare una sintesi tra la due Italie che dividono il Paese” (intervista a Il Dubbio).

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