LA PROVA CHE ATTENDE LA SINISTRA ITALIANA

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LA CRONACA, AD OGGI, DICE: “Ora Renzi ci crede: con l’aiuto di Prodi la sfida nei collegi è tra noi e la destra” (Carlo Bertini, La Stampa – e ieri: “Prodi-Renzi, la telefonata del disgelo”); “Tornano in campo i Prodi-boys” (Silvia Bignami, Repubblica); “Decolla il dialogo Fassino-Pisapia” (Emilia Patta, Sole 24 ore); “Mdp chiude a Pisapia e al Pd” (Andrea Carugati, La Stampa). POI CI SONO ALCUNE DICHIARAZIONI: Piero Fassino, “Il premier si sceglie dopo le elezioni” (intervista al Corriere della Sera), Pierferdinando Casini, “Appello ai moderati per un’alleanza con i dem” (intervista al Corriere). POI CI SONO LE ANALISI (CHE RESTANO) AMARE: Paolo Mieli sul Corriere: “La prova che attende la sinistra italiana”, in un’intervista a Libero: “Silvio e Renzi sbagliano i conti. Ci aspettano due anni d’inferno”; Massimo Adinolfi sul Mattino: “La sinistra rissosa in cerca d’autore”; Claudio Tito su Repubblica: “Dai partiti al sindacato, la frattura senza ritorno” (e, sul sindacato, Pietro Reichlin, sul Mattino, scrive: “La trattativa pensioni sulla pelle dei giovani”; Francesco Bei su Repubblica: “Il sindacato, Trentin e i parolai”; Alberto Orioli sul Sole 24 Ore: “Il fantasma dell’art. 18 e la sinistra”; Annamaria Furlan afferma: “Camusso sbaglia. Abbiamo ottenuto più di quanto chiedevamo un anno fa”); Marco Damilano sull’Espresso: “La storia non siamo (più) noi”; Biagio De Giovanni sul Mattino, allargando lo sguardo: “Se i regimi fanno la storia”; Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore: “La campagna elettorale tra realtà, omissioni e falsi miti”. Più ottimista Eugenio Scalfari: “Un partito democratico e aperto per fermare i populismi” (Repubblica).

 

 

 

 

 

 

 

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