Scrivendo poco tempo fa sulla questione del bipolarismo, mettevo le mani avanti sul rischio di affrontare la situazione attuale in un’ottica e con un pensiero bipolaristi. Siamo in una situazione ben diversa e anche con l’auspicata riforma elettorale, difficilmente le cose si modificheranno sostanzialmente. Solo una riforma elettorale profonda in senso bipolare, potrebbe modificare questo stato di cose, ma allo stato sembra molto improbabile (per intenderci, non è sufficiente il ritorno al “mattarellum”).
Guido Formigoni entra nel merito dell’attuale governo di “larghe intese” ed espone criteri di garanzia e di contenimento: suggerimenti condivisibili e ragionevoli, ma la prospettiva in cui si pone è il breve periodo, l’emergenza. Mi chiedo se non sia ora di guardare con una prospettiva di più lungo periodo, perché questa situazione per così dire “tripartita” e anomala sembra assumere un carattere ben più duraturo.
E’ comprensibile che la base del partito reagisca con sgomento ad un governo con la destra – dopo anni di malefatte di Berlusconi –, ma forse è ora, purtroppo, di abbandonare logiche di purezza di linea,
