19 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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UE-TURCHIA: UN ACCORDO UMILIANTE O UN PRIMO PASSO?

19 Marzo 2016

L’accordo raggiunto a Bruxelles tra la UE e la Turchia su rifugiati e migranti, di cui il Corriere riferisce “Tutti i punti”, è contestato soprattutto dalle chiese: “Un’umiliante chiusura” è un breve testo firmato dalla redazione di Avvenire; Andrea Bonanni ne scrive su Repubblica (“Per il Vaticano l’accordo è umiliante”). Agostino Giovagnoli, su Repubblica, scrive de “Il partito dell’accoglienza ispirato da papa Francesco”. Una difesa dell’accordo, e una comprensione delle difficoltà per l’Unione europea nell’affrontare il problema, viene da Sabino Cassese sul Corriere (“Una lezione di realismo sui rifugiati”). Dubbi di Adriana Cerretelli sul Sole 24ore: “Ha vinto la real politik ma si è perso l’entusiasmo”. Le critiche di Alessandro Dal Lago sul Manifesto: “Uno scambio miserabile”. Cecile Kyenge spiega “Le proposte del Parlamento UE sull’immigrazione” (Unità) e ne scrive Patrizia Toia (“I diritti non sono un lusso”); l’Unità dà conto di un documento del parlamento: “Il mercato del lavoro si apra ai rifugiati”. Alessandro Merli, sul Sole, riporta un’analisi del FMI che vede nei migranti verso l’Europa “Una spinta alla crescita nei paesi di accoglienza”. In Camerun Sergio Mattarella dichiara con fermezza che “I muri sono inaccettabili”.

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22 Maggio 2013
by c3dem_admin
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La questione cittadinanza e l’inutile battaglia del latinetto

22 Maggio 2013
di Alberto Guariso

 

L’autore è avvocato, esperto di diritto antidiscriminatorio, presidente della onlus “Avvocati per niente”, e redattore della rivista “Appunti di cultura e di politica”

 

 Ci sono volute alcune settimane, dopo le prime aperture del Ministro Kyenge sul tema della cittadinanza, per smetterla di usare il latinetto come clava ideologica e cominciare a ragionare su qualche contenuto. Ma il passaggio non è stato affatto semplice se persino una persona avveduta come il presidente del Senato si è fatto trascinare nella bagarre sentendosi in dovere di mettere in guardia contro il rischio che lo ius soli scateni l’arrivo di orde di donne straniere pronte a partorire non appena uscite dall’aeroporto, al solo fine di garantirsi che il primo vagito sia quello di un italiano ad ogni effetto.

Con tutto il rispetto per l’alta carica, simili allarmi sono davvero poco comprensibili, come poco comprensibile è la contrapposizione radicale tra i due criteri di attribuzione della cittadinanza che, enunciati in modo schematico, sono poco o nulla significativi.

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7 Maggio 2013
by c3dem_admin
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Cittadinanza ai figli degli immigrati. Una nuova legge è necessaria

7 Maggio 2013

“Pacata, autorevole, ferma nella capacità di non accettare provocazioni e dotata di grande  lucidità nel cogliere e valorizzare le espressioni positive di crescita e sempre orientate a costruire il futuro (…). Il suo pensiero è sempre stato orientato a  un impegno politico trasversale, a costruire ponti e reti …”. Così Teresa Marzocchi, assessore dell’Emilia-Romagna per le Politiche sociali ( “Kyenge, la nostra ministra dell’interazione”). Non è ancora chiaro quale sia la proposta. Appare ragionevole che si tratti di uno ius soli a determinate condizioni (come chiede Scelta civica). Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera, scrive “Le inutili forzature” (ma ci sono davvero state?). La Stampa pubblica un colloquio di Andrea Malaguti con Livia Turco: “Kyenge, pasionaria dello ius soli. Così la Turco l’ha portata a Letta”.

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