LA COERENZA DI DRAGHI E IL PAESE DA SALVARE

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Mario Draghi, “La maggioranza che ci ha sostenuto non c’è più” (Corriere). Marzio Breda, “La spinta del capo dello Stato per un ripensamento del premier” (Corriere). Marcello Sorgi, “Perché è finita l’unità nazionale” (La Stampa). Ilario Lombardo, “Il muro di superMario” (la Stampa). Sebastiano Messina, “Il servitore dello Stato, non dei partiti” (Repubblica). Roberto Napolitano, “La coerenza di Draghi, il Paese da salvare” (Il Quotidiano del Sud). Francesco Riccardi, “Non ci sono scorciatoie” (Avvenire). Claudio Cerasa, “Salvare Draghi whatever it takes” (Foglio). Michele Serra, “Il peggio può attendere” (Repubblica). Marco Follini, “Mattarella, Draghi e la lezione di Moro: mediare fra la pazienza e l’impeto” (La Stampa). Roberto Sommella, “La caduta di Draghi diventa un regalo per i nemici delle riforme e per Putin” (Milano finanza). Aldo Torchiaro, “Letta e Renzi non mollano: ricreare la maggioranza” (Il Riformista). Massimo Cacciari, “Draghi ci ripensi e resti fino a fine legislatura” (intervista a Il Dubbio). Lucia Annunziata, “A superMario dico: non ci ripensare” (La Stampa). Ed ecco Marco Travaglio, “Whatever it mojito” (Il Fatto). E il sociologo fiducioso Domenico De Masi, “Ora Conte sia radicale e rappresenti gli ultimi” (Il Fatto). E Stefano Fassina, “I 5Stelle coerenti. E’ Draghi che attacca i principi” (Il Fatto). EUGENIO SCALFARI: Ezio Mauro, “Il secolo di Eugenio Scalfari” (Repubblica). Marco Damilano, “La vita del suo giornalismo è finita prima di quella del suo corpo” (Domani). UCRAINA: Federico Fubini e Andrea Nicastro, “Il gulag dietro la cortina di fuoco” (Corriere della sera). Raniero La Valle, “Col Vangelo, la politica, il diritto” (chiesa dei poveri).

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