RISCHI E PARADOSSI DEL CONFLITTO ALL’INTERNO DEL PD

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Franco Monaco, sulle colonne del Manifesto, esplicita la proposta avanzata due giorni fa all’Ansa: operare nel Pd “Una separazione nel reciproco interesse”. Bisogna prendere atto, scrive, di “una differenza politica e programmatica incomponibile dentro un medesimo partito”. Una separazione cui potrebbe seguire un’alleanza, un centro-sinistra col trattino. Sul ruolo sempre più paradossale della minoranza del Pd scrivono anche Giorgio Tonini, intervistato dal Corriere della Sera (“Senza disciplina di partito a rischio il sistema parlamentare”), Aldo Cazzullo sempre sul Corriere (“Il conflitto permanente che fa male al Pd e al paese”) – e Cazzullo scrive che gli oppositori al premier non appartengono solo alla sinistra interna: “c’è un cattolicesimo sociale che lo vede come il fumo negli occhi” -, Paolo Pombeni sul Sole 24 Ore (“Rischi e paradossi del conflitto interno al Pd”), Filippo Ceccarelli su Repubblica (“I guerriglieri d’agosto”). Stefano Fassina, intanto, sul Manifesto, spiega la sua direzione di marcia: “Uniti in un’alleanza sociale progressiva”. Emilia Patta, sul Sole, dà conto del duro confronto sulla riforma costituzionale: “Nuovo senato, battaglia sull’art. 2”.

 

 

 

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