8 Settembre 2013
by c3dem_admin
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8 SETTEMBRE

8 Settembre 2013

L’8 SETTEMBRE 70 ANNI DOPO: “Riserva morale per ripartire. La lezione di Pietro Scoppola” (S. Ceccanti, Unità); “La svolta fu la Resistenza”, intervista a Valerio Onida (Unità). POLITICA INTERNA: “Sondaggio: Renzi al 78%” (M.T. Meli, Corsera); “Renzi come Blair. Vince perché il popolo del Pd è stanco di perdere” (Roberto D’Alimonte, Sole 24Ore). “Ma è moderno un leader separato dal popolo?” (se lo chiede, in polemica non detta con Angelo Panebianco di ieri, Michele Ciliberto sull’Unità). Sul Corsera il parere di P. A. Capotosti sull’estremo tentativo di Berlusconi: “Capotosti: argomenti seri ma non fermeranno la giunta” (Virginia Piccolilli). POLITICA E IDEALI: Mario Tronti ricorda Pietro Barcellona, scomparso due giorni fa: “Addio a Barcellona, intellettuale militante che incontrò la religione” (Unità). Di Tronti è uscita giorni fa su Repubblica una bella intervista sulla nozione di sinistra: “La lotta di classe c’è ancora”. Di Luigino Bruni il profilo di due virtù da recuperare: la “Fortezza” (Avvenire, 1 settembre) e la “Speranza” (Avvenire 8 settembre). Mons. Bruno Forte ci offre sul Sole 24 Ore una “Agenda morale minima per il rilancio del Paese”.

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8 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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COME SPERARE. Una riflessione di Raniero La Valle su “Rocca”

8 Gennaio 2013

“C’è un’ammonizione preziosa che il pastore martire Dietrich Bonhoeffer fece uscire dal carcere di Tegel, nel pieno della persecuzione nazista. Considerando come le parole anche più alte si fossero logorate e sfiorite, quelle della politica non meno di quelle della religione, indicò il modo in cui esse potessero ritrovare verità e vigore lanciando questo monito: «D’ora in poi direte solo ciò di cui risponderete agendo». Parafrasando

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23 Ottobre 2012
by Vittorio Sammarco
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Se sperare diventa difficile, in piazza San Pietro come tra i cattolici di base

23 Ottobre 2012
di a. bert.

Che dire del Concilio, cinquant’anni dopo? E che dire di noi, della nostra Chiesa e del mondo del quale facciamo parte? E soprattutto: che dire del futuro che ci attende e che, in qualche misura non irrilevante, siamo chiamati a costruire? Tante speranze e tante ansie si affollano alla mente che quasi si vorrebbe non parlarne, rifugiarsi nel silenzio o nella distrazione. Ma non possiamo farlo, anche perché il Concilio (con la Costituzione e la Cittadinanza) è una delle tre stelle della nostra costellazione orientatrice e se la ignorassimo  saremmo perduti nel nostro cammino. Dunque proviamo a parlarne e, se possibile, apriamo una riflessione comune. Per parte mia comincerò riflettendo su due avvenimenti dei giorni scorsi.

La sera dell’11 ottobre scorso l’Azione Cattolica ha voluto ricordare quel giorno di cinquant’anni fa: la mattina si era aperto il Concilio e la sera si svolse quella fiaccolata in piazza san Pietro, che rimase sempre nel cuore dei fedeli e nella simpatia del mondo per l’imprevisto saluto che Papa Giovanni volle rivolgere dalla finestra.

Anche quest’anno una grande folla ha partecipato all’incontro promosso dall’Aci per ricordare “La Chiesa bella del Concilio” con gioia e speranza. E ancora il Papa si è affacciato, ricordando le “”parole indimenticabili, parole piene di poesia, di bontà, parole del cuore” di Giovanni XXIII.  Papa Benedetto ha ricordato che anche lui, cinquant’anni fa, era in piazza, confessando: “Eravamo felici e pieni di entusiasmo. Il grande Concilio era inaugurato. Eravamo sicuri che doveva venire una nuova primavera della Chiesa,

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