LE BUONE RAGIONI PER PORTARE DRAGHI AL QUIRINALE

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“Draghi al Quirinale è la trasformazione di fatto del nostro sistema istituzionale in una Repubblica semipresidenziale, garante per il paese e per l’Europa di ogni diversa maggioranza politica. È la figura di garanzia di un’autentica stabilità democratica e affidabilità di governo. Uno sviluppo al futuro della nostra democrazia. Se Draghi non va al Quirinale ritorniamo al gioco dell’oca. Al sistema della sopravvivenza dei partiti. Alla ulteriore scomposizione della nostra democrazia”, così Gianfranco Brunelli nell’editoriale de Il Regno Attualità di dicembre (“Draghi e il Quirinale”). Un articolo di Goffredo Bettini sul Foglio: “Un Presidente per tornare alla politica”. Gianfranco Pasquino, “Draghi al Colle con un’intesa sul premier. Altrimenti si vota” (intervista a Il Fatto).  Claudio Cerasa, “Dieci buone ragioni per vedere Draghi al Quirinale” (Foglio). Massimo Mardesich, “Il nonno, i partiti, il Quirinale” (Settimana news). Mauro Zampini, “Il vero rischio di Draghi al Quirinale” (L’Adige). Nello Trocchia, “Le mosse di (Gianni) Letta sul Colle” (Domani). Ezio Mauro, “Il sortilegio di Berlusconi” (Repubblica). Paolo Mieli, “I partiti in cerca di rivincita” (Corriere della sera). Ilario Lombardo, “Colle, la sfida del premier ai partiti: serve una svolta entro il 10 gennaio” (la Stampa). IDEE: Danilo Breschi, “La chiacchiera che uccide la democrazia (Paradoxaforum – recensione del libro di S. Cassese su chi sono i veri  intellettuali e sul loro ruolo).

 

 

 

 

 

 

 

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