LANDINI, UNICA OPPOSIZIONE POSSIBILE?

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Dice Luca Ricolfi, in un editoriale sul Sole 24 Ore, che l’Italia ha bisogno di un’opposizione di sinistra, perché “Renzi è già abbastanza di destra da lasciare ben poco spazio a un’opposizione dello stesso tipo”. E ancora: Tutta la destra che l’Italia può realisticamente concedersi sta già nell’agenda di Renzi”. Mentre il punto debole di Renzi “sono gli esclusi, gli outsider, le donne, i giovani” (“Di quale opposizione ha bisogno l’Italia”). Ilvo Diamanti analizza su Repubblica la “Coalizione sociale” messa in piedi dal leader della Fiom, Landini, ritenendo che diverrà presto una forza politica anche elettorale (“Una nuova sinistra extra-parlamentare”). Gianni Ferrara commenta sul Manifesto: “La coalizione necessaria”. Su Repubblica un articolo di Stefano Rodotà con un titolo lapidario: “Coalizione sociale“. Ma l’iniziativa di Landini incontra resistenze (Giuseppe Berta, “La mossa politica della Fiom ha radicalizzato il contrasto”, intervista al Messaggero; Mattia Feltri, “Moderati, arrabbiati di lotta o di governo: la carica degli antirenziani”, La Stampa). Sui nemici di Renzi scrive Claudio Cerasa sul Foglio (“Il nemico invisibile di Renzi”); Cerasa spiega anche che “La chiave del successo renziano è in una sola parola: contemporaneità”. Infine, sull’idea renziana di una nuova legge su partiti e sindacati scrivono Dario Di Vico (“L’urgenza è ripartire, non fare altre norme”, Corriere della Sera) e Stefano Ceccanti (“Forze sociali: il fai da te non basta”, intervista al Mattino).

 

 

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