DOPO IL SINODO E LE NOMINE DEI NUOVI VESCOVI DI BOLOGNA E PALERMO

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Lucetta Scaraffia in un’intervista al Corriere dice: “Noi donne tenute in disparte al Sinodo”. Pier Angelo Sequeri firma su Avvenire un bel editoriale intitolato “Il metodo felice”. Andrea Riccardi sul Corriere della Sera: “La nomina dei vescovi di strada figlia delle aperture del Sinodo”.  Giuliano Ferrara sul Foglio dice di temere che papa Francesco operi una “rivoluzione dall’alto”: “Francesco e lo strappo di Palermo”. Luis Badilla, su Il sismografo, riferisce: “Ecco che cosa ha deciso il sinodo dei vescovi”. Andrea Grillo pubblica sul suo blog due articoli: “Una comunione senza comunione? Relatio Synodi e disciplina ecclesiale a confronto”, e “Il card. Pell e l’economia eucaristica”. Adista pubblica “Lettera a Francesco di 13 preti di frontiera”. Vittorio Bellavite per Noi Siamo Chiesa fa un ampio commento “… la riforma è troppo lenta ma è iniziata”. Alberto Melloni rilascia due interviste sulle nomine a Bologna e Palermo: “A Bologna chiesa da consolare” (La Stampa), e “Questa è davvero una svolta, una sferzata alla Chiesa italiana” (Il Fatto). Luigi Accattoli intervista “don” Matteo Zuppi, neo-nominato vescovo a Bologna: “Amo confessare i fedeli e andare in giro in bicicletta …”. Ignazio Ingrao su Panorama si sofferma sui segni di ostilità verso il papa, che proseguono: “Il Papa sabotato”; e Ilvo Diamanti: “Ma il Papa più amato non porta consensi a una chiesa sotto assedio” (Repubblica).

 

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