PROBLEMI DEL LAVORO E IL CASO BENTIVOGLI

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Giovanni Belardelli, “L’Italia che sta perdendo la centralità del lavoro” (Corriere). Enrico Rossi, “Parte dal lavoro la nostra fase 2” (intervista al Corriere economia). Marcello Sorgi, “Le scintille sul lavoro innescate dalle imprese” (La Stampa). Roberto Ciccarelli, “M5S contrario alla deroga sui contratti a termine” (che Gualtieri vuole – Manifesto). Gad Lerner, “Il revival del jobs act da Bonomi a Gualtieri” (Il Fatto). Leonardo Becchetti, “Adesso diamo una struttura al lavoro agile” (Avvenire). Aggiungiamo un bel saggio di Rosalba Gerli (Responsabile Servizio Disagio lavorativo della Cisl di Milano): “Il lavoro maltrattato”. CASO BENTIVOGLI: Alessandro Barbera, “Bentivogli si dimette e spacca la Cisl”  (La Stampa). Roberto Mania, “Bentivogli lascia la Fim. ‘Niente dietrologia, voglio cambiare” (Repubblica). Luciano Capone, “L’addio di Bentivogli al sindacato può essere un’ottima notizia per la politica” (Foglio). Marco Bentivogli, “Lavoratori nell’impresa. Il futuro è il modello ACC” (Il Riformista).

 

 

 

 

 

 

 

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  1. Sarà una coincidenza voluta quella che dopo qualche giorno da che Marco Bentivogli ha annunciato le sue dimissioni da Segretario Generale della FIM CISL, viene fatta ritrovare una busta a lui indirizzata con tre bossoli di pistola.
    Due fatti da tenere distinti.
    Sul primo, le dimissioni, da capire nelle loro vere motivazioni, come da capire è il silenzio della CISL nazionale quasi voglia avvallare le tesi che le dimissioni siano la liberazione da una voce critica e credibile.
    Sul secondo, la minaccia terroristica, la storia ci insegna che coloro che usano il terrorismo per esasperare le tensioni e portare allo scontro politico e sociale in realtà lo hanno sempre usato contro i progressisti e mai contro i conservatori, cioè coloro che si riconoscono e operano in quell’area che sta tra l’estremismo della destra fascista e il radicalismo della sinistra rivoluzionaria, perché sanno che sono i progressisti che lavorano per attenuare le tensioni e edificare ponti di comunicazione e confronto, e dunque costruire il futuro.
    L’elenco sarebbe troppo lungo, ma così è stato, ad esempio, con Aldo Moro, Ezio Tarantelli, il Giudice Alessandrini, Walter Tobagi, Marco Biagi, ecc., uccisi dall’estremismo perché riformisti.
    Anche Marco Bentivogli è minacciato di morte perché appartiene alla nobile e numerosa schiera dei riformisti.
    A lui tutta la solidarietà e la vicinanza possibile, come amico e come iscritto per 42 anni alla FIM e ora alla CISL, anche quelle che dalla CISL manca.

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