L’ULTIMATUM A BOSE. IL CANTIERE DEL SINODO. CATTOLICESIMO USA

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Luca Kocci, “Ultimatum del Vaticano: l’ex priore Bianchi deve lasciare entro una settimana” (Manifesto). Amedeo Cencini, “Bose. Si chiude il caso Bianchi” (Settimana news). Comunità di Bose, “Un passo sofferto” (monasterodibose). Alberto Melloni, “Il priore mandato in esilio” (Domani). Massimo Recalcati, “Scure medievale sul priore di Bose” (La Stampa). Fabrizio Mastrofini, “La verità su Bose? La chiesa non sa gestire i conflitti” (Il Riformista). IL PAPA, L’ITALIA E IL SINODO: Francesco Cosentino, “Sinodo cantiere Italia” (Settimana news). Natalie Bequart, “Papa Francesco e il sinodo” (linkiesta). Rocco D’Ambrosio,  “Perché il cattolicesimo italiano è in forte affanno” (formiche.net). DONNA CHIESA MONDO: il mensile di febbraio dell’Osservatore romano. PRETI OPERAI: il n. 129-130 della loro rivista. INOLTRE: Maria Antonietta Calabrò, “La chiesa americana tra Biden e Francesco” (formiche.net). “Società ed economia. Spunti laici a partire dall’enciclica Fratelli tutti” (Radio radicale). “Cattolicesimo americano e democrazia da Kennedy a Biden” (dibattito con Massimo Faggioli, Stefano Ceccanti, Ernesto Preziosi). Andrea Riccardi, “Tornare umani nel mondo cambiato” (prefazione a un libro di N. Galantino – Corriere).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 Comments

  1. Sul dolorosissimo “caso Bose” inviterei la redazione a includere nella rassegna l’ampio contributo di Riccardo Larini, ex-monaco (o meglio ex “fratello” per mantenere la terminologia originale di Bose) rimasto comunque legato alla comunità.

    Il link è:

    https://riprenderealtrimenti.wordpress.com/2021/02/13/il-dovere-di-non-tacere-per-ritrovare-la-via-del-vangelo-e-del-dialogo-a-bose/

  2. L’analisi di Larini è complessa e io non ho strumenti per avallare o confutare tutti i giudizi anche molto duri che contiene. (A essere sospettosi si potrebbe anche dire che occorre “fare la tara” di qualche antipatia personale “da ex”, e sia, facciamo la tara).
    L’unica cosa però certissima e oggettiva, che per essere detta non necessita di conoscenze dirette ed approfondite di persone e circostanze, è che l’intervento del visitatore-censore (inquisitore?) della Santa Sede porta ipso-facto la comunità di Bose nell’alveo del diritto canonico cattolico e quindi alla sua “normalizzazione”. Si badi bene che il sottoscritto è un cattolico contento di esserlo e non ha nulla contro il cattolicesimo né contro i monasteri cattolici… ma Bose “ERA” una comunità ecumenica, ora è nei fatti di colpo un monastero cattolico tra mille, che sarà via via sempre più ordinatamente disciplinato dalla competente congregazione vaticana. Altra cosa da quello che era.
    La prossima tappa, ne sono convinto, sarà la scissione tra ramo maschile e femminile, poi vederemo di normalizzazione in normalizzazione dove si finirà. Magari rimarrà un bel monastero, e di sicuro continuerà ad ospitare dei santi monaci e fare belle iniziative.
    Ma comunque vada, una intuizione dello Spirito è stata spenta e un sogno è finito.

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