CRISI DELLE CLASSI DIRIGENTI, DELLE ELITE, DELLE UNIVERSITÀ

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“Stiamo vivendo una fase di grande distanza tra il mondo delle professioni e del sapere e il mondo della politica. Ma se non si combinano i due fattori (…) la politica rischia di inaridirsi”. In un’intervista al Mattino del 29 dicembre (“Non solo primarie per creare classe dirigente”) il ministro Andrea Orlando pone il problema della mancata formazione della classe dirigente, ovunque, ma soprattutto nel Meridione, dove – dice – al Pd, che è oggi alla guida di tutte le regioni, spetta dimostrare che “c’è stato un cambio di marcia”. Riprende il filo del discorso Alessandro Campi, sempre sul Mattino: “Il lungo divorzio tra partiti e società civile”. Sul Corriere della Sera Mauro Magatti scrive che “ancora dominate da un’etica individualistica e consumistica, le elite sembrano non saper riconoscere – e ancor meno interpretare – il bisogno diffuso di più legame sociale” (“Il neo-liberismo è in crisi di risultati e di idee”). Ancora sul Corriere Ernesto Galli Della Loggia, riprendendo i dati di un rapporto della Fondazione Res (“Nuovi divari. Un’indagine sulle università del Nord e del Sud”), descrive la situazione di impoverimento delle università italiane, soprattutto meridionali, e si appella a Renzi perché rivolga la sua attenzione a una questione che è cruciale per il Paese (“Università, il declino da fermare”).

 

 

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