CHI ROTTAMA IL CINGHIALETTO E CHI NO

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Uno storico va controcorrente nel giudizio del “passaggio” da Letta a Renzi: Paolo Pombeni, “Stracciarsi le vesti” (blog de Il mulino), e critica un articolo di Chiara Saraceno. Sul sito www.sbilanciamoci.info uno speciale su Renzi e il suo governo: “L’alba del renzismo”. Ne scrive anche Rossana Rossanda: “Renzi, giro di boa per il Pd”. Sui rapporti tra Renzi e la sinistra scrive Bruno Gravagnuolo sull’Unità (“La sinistra secondo Matteo”). Giovanni Colombo, che a suo tempo aveva spezzato una lancia a favore di Renzi, torna sui suoi passi: “La rottamazione del cinghialetto”. Walter Tocci, all’assemblea dei civatiani, si chiede: “E ora che si fa?”. Sul Fatto Barbara Spinelli scrive: “Il governo Renzi e il potere di tradire”. Su il manifesto Michele Prospero scrive: “In aula aleggia il nulla al potere”. Poi ci sono opinioni meno allarmate, ma pur sempre (più o meno) dubbiose: Marca Lazar, “I due volti della sinistra europea” (Repubblica); Stefano Folli, “Più sindaco che premier” (Sole 24Ore); M. Ciliberto, “Dentro e fuori il palazzo” (Unità); Massimo Franco, “Le parole non contano” (Corsera). Gettano uno sguardo oltre: Mauro Calise, “Il riformismo vince se diventa coscienza civile” (Mattino); Franco Bruni, “Come usare la fretta e l’ottimismo” (La Stampa); Alessandro Campi, “Quel padre nobile che può unire il Pd” (Mattino), sul ruolo che può giocare Bersani.

 

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