PD E CINQUESTELLE DOPO IL VOTO. LA “POLITICA CON LE SCARPE”

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PRIMA una bella intervista di Alessandro De Angelis a Giuseppe Provenzano: “’Il tempo dell’anti-politica è finito” (Huffpost). POI: Franco Monaco, “Ora il Pd deve decidere quale partito essere” (Il Fatto); Stefano Feltri, “Il gran travaso di voti tra Pd e Cinquestelle” (Domani); Gianfranco Pasquino, “Separati in casa. Cinque stelle e Pd dopo il voto” (Domani); Antonio Floridia, “Toscana, un voto di paura ha riportato i 5stelle al centrosinistra” (Manifesto); Marcello Sorgi, “Il vuoto strategico del M5s dopo l’era delle battaglie” (La Stampa); Giuseppe Brescia (5s), “Il m5s va rifondato” (intervista al Manifesto); Fabio Martini, “Il patto segreto per le comunali 2021 tra Pd e M5s” (La Stampa). LA POLITICA CON LE SCARPE: Eugenio Giani, “Per una nuova rottamazione”, dialogo con David Allegranti (Foglio). Paolo Armaroli, “Giani, simbolo di mitezza che ha scalato la politica e il consenso con le scarpe” (Il Dubbio).

 

 

 

 

 

One Comment

  1. E’ inutile chiedersi oggi se Di Maio e Beppe Grillo siano impazziti o meno. Che avessero idee molto diverse da quelle scritte in Costituzione sulla democrazia e il Parlamento era cosa nota a tutti e, per evitare fraintendimenti, loro le hanno chiaramente ribadite: “riduzione dell’autonomia per i parlamentari” (Di Maio) e ” Credo nella democrazia diretta, non nel Parlamento. Gli eletti? Meglio se estratti a sorte”(Grillo). Loro considerano la vittoria del SI al referendum un passo importante per il raggiungimento dei loro obiettivi.
    Nel merito due considerazioni:
    1) Chi al referendum ha votato SI l’ha fatto sicuramente nella convinzione che riducendo il numero dei parlamentari ne guadagna il sistema della democrazia parlamentare. Considerando che la riduzione del numero dei parlamentari è sempre stato un cavallo di battaglia del M5S e che quelle sopra riportate sono affermazioni che esplicitano gli obiettivi delle loro iniziative, forse qualche riflessione i miei amici che hanno votato SI se la dovrebbero fare.
    2) Chi non condivide le idee e gli obiettivi del M5S ha una sola alternativa: essere “sempre” schierato e impegnato nella difesa della Costituzione.

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