21 Ottobre 2013
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Una crisi sistemica

21 Ottobre 2013
di Emma Fattorini

 

L’autrice, studiosa di storia della Chiesa contemporanea, è dal marzo 2013 senatrice della Repubblica, eletta nelle file del Pd. Questo articolo è stato scritto per “Appunti di cultura e politica” e uscirà tra breve nel n. 5 del 2013.

1. Spesso quando si vuole alludere al carattere “strutturale” della crisi del Pd, che non è altra cosa da quella del paese, il riferimento va alla valutazione della sconfitta elettorale. Le divisioni interne, quelle vere, non quelle correntizie o di riposizionamenti, si misurano su quel giudizio: una valutazione tra chi sottovaluta il peso e la natura della sconfitta, e chi la prende molto sul serio come spia di una crisi profonda della sinistra, delle sue ragioni e delle sue forme di rappresentanza.

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20 Ottobre 2013
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Paola Gaiotti de Biase / Su “vecchio” e “nuovo” (20 ottobre)

20 Ottobre 2013
di Paola Gaiotti de Biase

 È l’Europa da fare la risposta vera alla tentazione dell’antipolitica

Condivido in pieno quello che ha scritto Marisa Rodano rispetto alla già buona proposta di Formigoni.  In realtà tutta l’analisi centrata sulla prevaricazione istituzionale di fatto prodotta da una unificazione crescente del globo operata dai poteri economici senza un reale funzionale, potere politico internazionale (se non attraverso impotenti summit   senza reale volontà di intervento) è insieme un dato vecchio, ma si presenta ormai nella sua clamorosa, disastrosa efficacia in termini nuovissimi quanto a verificabilità concreta.

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20 Ottobre 2013
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È l’Europa da fare la risposta vera alla tentazione dell’antipolitica

20 Ottobre 2013
di Paola Gaiotti de Biase

 

Condivido in pieno quello che ha scritto Marisa Rodano rispetto alla già buona proposta di Formigoni.  In realtà tutta l’analisi centrata sulla prevaricazione istituzionale di fatto prodotta da una unificazione crescente del globo operata dai poteri economici senza un reale, funzionale, potere politico internazionale (se non attraverso impotenti summit senza reale volontà di intervento) è insieme un dato vecchio, ma che si presenta ormai nella sua clamorosa, disastrosa efficacia in termini nuovissimi quanto a verificabilità concreta.

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19 Ottobre 2013
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WALTER TOCCI E L’IDEA DI SINISTRA

19 Ottobre 2013

Walter Tocci, senatore Pd, esperto soprattutto di università, ricerca e urbanistica, ha pubblicato, per l’editore Donzelli, “Sulle orme del gambero”, un libro in cui si rivolge alle generazioni del passato e a quelle del futuro, cercando un filo comune e una comune idea di sinistra. Sul suo blog l’indice del libro e il capitolo introduttivo.

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19 Ottobre 2013
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Marisa Rodano / Su “vecchio” e “nuovo” (17 ottobre)

19 Ottobre 2013

Ha ragione Guido Formigoni ad affermare che saremmo di fronte alla crisi di un ordine sistemico, e perciò alla necessità di mettere le basi di un ordine sistemico diverso, con un grande sforzo di elaborazione cultural-politica collettiva. Giustamente Formigoni segnala i rischi di una siffatta operazione:“Cercare affannosamente il nuovo o essere pervicacemente attaccati al vecchio”.

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19 Ottobre 2013
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Su “vecchio” e “nuovo”

19 Ottobre 2013
di Marisa Rodano

 

L’autrice è stata una dirigente del Pci. Dopo aver partecipato alla Resistenza è stata consigliere comunale a Roma dal 1946 al 1956; deputato dal 1948 al 1968; senatrice dal 1968 al 1972, parlamentare europea dal 1979 al 1989. Fu la prima donna a diventare vicepresidente della Camera, carica che ricoprì dal 1963 al 1968. E’ stata presidente dell’Udi dal 1956 al 1959. Nel 1944 ha sposato Franco Rodano, di cui è rimasta vedova nel 1983 e dal quale ha avuto cinque figli.

 

Ha ragione Guido Formigoni ad affermare che saremmo di fronte alla crisi di un ordine sistemico, e perciò alla necessità di mettere le basi di un ordine sistemico diverso, con un grande sforzo di elaborazione cultural-politica collettiva. Giustamente Formigoni segnala i rischi di una siffatta operazione:“Cercare affannosamente il nuovo o essere pervicacemente attaccati al vecchio”.

Concordo che si riproponga il dilemma se si debba conservare il vecchio o cercare il nuovo. Secondo me, però, non ci si può soffermare agli aspetti esteriori del dilemma:

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17 Ottobre 2013
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Non è una crisi. E’ il fallimento della civiltà del dominio

17 Ottobre 2013
di Roberto Mancini

 

L’autore è docente di Filosofia teoretica all’Università di Macerata. Collabora, tra l’altro, con la rivista “Servitium”. Dirige la collana “Orizzonte Filosofico” dell’editrice Cittadella di Assisi. La parte finale dell’articolo riprende un pezzo che comparirà sulla rivista “Altreconomia”. L’articolo nasce come contributo al dibattito che ha aperto su questo sito Guido Formigoni (“Il ‘vecchio’ e il ‘nuovo’ nella crisi globale”) e che sarà il tema del convegno c3dem del 30 novembre 

La fase storica che stiamo sperimentando non può essere riassunta nella parola “crisi”, anche se si dice che è una crisi morale e di civiltà. E’ qualcosa di più radicale. Da una parte la cosiddetta “crisi” è l’esito non dico di un complotto vero e proprio, ma di un cinico progetto che si attua sulla scia di interessi oggettivamente convergenti. Il progetto è ispirato dal neoliberismo e punta alla sostituzione della democrazia politica orientata alla dignità e ai diritti umani con la megamacchina del mercato. Si noti: di un mercato pensato e praticato come guerra economica di tutti contro tutti (ben diverso dal luogo di reciprocità auspicato dai teorici dell’economia civile) ed egemonizzato dal sottosistema del mercato finanziario.

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17 Ottobre 2013
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Roberto Mancini / Non è una crisi. E’ il fallimento della civiltà del dominio (16 ottobre)

17 Ottobre 2013

La fase storica che stiamo sperimentando non può essere riassunta nella parola “crisi”, anche se si dice che è una crisi morale e di civiltà. E’ qualcosa di più radicale. Da una parte la cosiddetta “crisi” è l’esito non dico di un complotto vero e proprio, ma di un cinico progetto che si attua sulla scia di interessi oggettivamente convergenti. Il progetto è ispirato dal neoliberismo e punta alla sostituzione della democrazia politica orientata alla dignità e ai diritti umani con la megamacchina del mercato. Si noti: di un mercato pensato e praticato come guerra economica di tutti contro tutti (ben diverso dal luogo di reciprocità auspicato dai teorici dell’economia civile) ed egemonizzato dal sottosistema del mercato finanziario.

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