LA TRAGEDIA DI GENOVA E IL CAPRO ESPIATORIO

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Le reazioni del governo alla tragedia del ponte Morandi sono criticate da molti: Giovanni Orsina, “L’ossessione del capro espiatorio” (La Stampa); Giovanni Maria Flick, “Dal governo pericolosa deriva autoritaria” (intervista a La Stampa); Michele Prospero, “Populismo penale, il governo emette la sentenza” (Manifesto); Giuliano Ferrara, “Contro i cialtroni” (Foglio); Franco Debenedetti, “Garanzie, non parole fuori luogo” (Sole 24 ore); Marcello Clarich, “Le insidie di un’azione sommaria” (Sole 24 ore). Altri prendono le distanze dal populismo del governo ma segnalano anche il degrado del paese, di cui è sintomo la tragedia: Ezio Mauro, “Il ground zero dell’Italia” (Repubblica); Mario Deaglio, “La lunga ombra del degrado” (La Stampa); Antonio Polito, “Il paese che diffida del progresso” (Corriere della sera); Ernesto Galli della Loggia, “Le tragedie italiane e lo Stato che ci manca” (Corriere della sera). Qualcuno insiste sul degrado etico: Nadia Urbinati, “Ponte Morandi, se il degrado è anche etico” (Repubblica). Chi si schiera in pieno sulla linea del governo è Il Fatto: oltre il suo direttore, scrivono Marco Palombi (“Il premier Conte torna giurista per revocare la concessione”), Gianni Barbacetto (“Il sanfedismo di sinistra e gli spot gratis per Benetton”), Ugo Mattei (“Non lasciamo a privati i beni pubblici e sovrani”). Da segnalare infine l’ex sindaco di Genova Marco Doria sul Manifesto (“Oltre il crollo per non perdere tutto”) e Luca Buttura su Repubblica (“Genova ferita sono stato io”).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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