IL VOTO A DISPETTO

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Antonio Polito sul Corriere racconta come tutti si coalizzino contro Renzi (“Quel vizio del voto a dispetto”). Ilvo Diamanti dice la stessa cosa, evidenziando la sintonia che va emergendo tra Lega e M5s (“Il populismo lega-stellato”). Una netta critica ai 5 stelle viene da Massimo Adinolfi intervistato dall’Unità: “Non sono per niente il nuovo, puntano solo sull’antipolitica”. Invece Giuseppe Selvaggiulo su La Stampa vede il positivo: “No a grandi opere, servizi in periferia. Nasce la nuova urbanistica a 5 stelle”. Osservazioni interessanti su Giacchetti e sulla Raggi vengono da Mario Morcellini intervistato da Repubblica (red. romana): “Roma 2024 sposta voti ma non quelli che servono al Pd”. Mauro Calise sul Mattino dice che la protesta giovanile contro chi governa è ovunque ed è meglio dell’indifferenza, e, se non va cavalcata, va però ascoltata, interpretata e sfidata (“Perché i giovani votano contro chi governa”). Luigi La Spina su La Stampa vede “La politica prigioniera dei vecchi schemi” (tipo destra-sinistra) mentre il nodo oggi è tra inclusione ed esclusione.  Allarme di Pierluigi Bersani: “Emorragia a sinistra. Va ricostituito l’Ulivo”. Stefano Ceccanti spiega “Perché l’Italicum è stato confermato dal voto” (Unità). Previsioni di Marco Damilano su Italia Oggi: “Nel referendum vincerà il sì, e a Milano vincerà Sala”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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