BETTINI E MARITAIN. UNA PICCOLA POLEMICA

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L’America di Jacques Maritain” è  il titolo di un’intervista di Giuseppe Di Leo, per Radio Radicale, a Stefano Ceccanti in occasione di una nuova presentazione del libro  Jacques Maritain, Riflessioni sull’America (uscito lo scorso anno per Morcelliana), di cui Ceccanti è stato curatore. Poiché, contestualmente all’intervista, sul quotidiano Repubblica Goffredo Bettini ha scritto un interessante articolo (vedi Rassegna) in cui si richiama al pensiero di Maritain per indicare la prospettiva dell’azione politica dei cattolici e della sinistra uniti nel Pd, Ceccanti ha osservato: “Il pensiero di Maritain, come dimostra anche quel volume, che riconcilia la Chiesa col liberalismo americano, con una visione più modesta e più plurale dello Stato rispetto a quelle in voga sul Continente europeo, non mi sembra obiettivamente utilizzabile nella chiave in cui è proposta oggi da Bettini su Repubblica, ossia di una lotta comune tra cattolici e sinistra contro il ‘liberismo’. Il tema del cattolicesimo democratico (comprese le riflessioni sulle istituzioni di Maritain) è stato quello di come far funzionare bene la democrazia, anche attraverso la realizzazione di istituzioni federali europee (di cui esso, non da solo, è stato alla radice), non come lottare contro il liberismo prospettando alternative di sistema”. L’audio dell’intervista ha la durata di 17 minuti.

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  1. Infatti più che a Maritain secondo me bisognava riferirsi a Emmanuel Mounier e ad Esprit.

  2. Sì, credo che abbia ragione R. Cerchio. A proposito di E. Mounier mi chiedo perchè oggi nelle parrocchie non s’invitano le persone che le frequentano e che sonio divise sull’invio o meno delle armi in Ucraina, a leggere il bel libro “i cristiani e la pace” riproposto proprio da Ceccanti che ringrazio per le precisazioni su Maritain, un filosofo che è stato importante per i giovani di un tempo.

  3. Forse è Tempo di andare oltre senza rinnegare sia Mounier che a Maritain. Riconosco che loro ci hanno insegnato a fare i conti con i tempi che si hanno di fronte e per questo restano un invito ad esplorare e a stare dentro i tempi che viviamo e che ci sono donati. Se la modernità ha esaurito la sua corsa dobbiamo confrontarci con la post modernità, se si sta passando dalla società industriale e quella digitale è in questa che dobbiamo come cristiani essere presenti

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