25 SETTEMBRE, LA CHIESA NEUTRALE? SINODO ITALIANO, LA PRIMA SINTESI

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Giorni fa di Andrea Riccardi avevamo segnalato sul Corriere: “Questione cattolica, una centralità da ritrovare“, oggi Claudio Tito, su Repubblica, titola così il suo articolo:  “Voto, il silenzio della Chiesa. Valori, non politica: quella neutralità della Chiesa voluta dal papa“. Mons. Vincenzo Paglia, “Schieramenti ripiegati su se stessi. Manca la visione del futuro del Paese” (intervista a Repubblica).  Sulle elezioni interviene il presidente dell’Azione cattolica Giuseppe Notarstefano: “Aperti al futuro e alla speranza. Una nuova visione dalle comunità” (Avvenire). Il giornalista e regista Gilberto Squizzato scrive a proposito de “I cattolici non anti-fascisti” (facebook). Intanto ha preso il via il Meeting di Rimini di Cl: Conchita Sannino, “A Rimini la voce dei cattolici: ‘Offerta confusa e misera, nessun partito ci rispecchia” (Repubblica) e Paolo Viana, “Cristiani, cioè artigiani di pace” (Avvenire). Al Meeting è intervenuto Mattarella: Massimiliano Panarari, “Mattarella ecologista, ispirato da Francesco” (La Stampa). Sul Corriere fiorentino il deputato di IV Gabriele Toccafondi scrive: “Ai cattolici non serve un partito ma testimoni di impegno”.  SINODO: Conferenza episcopale italiana: “Sinodo 2021-2023. La sintesi nazionale della fase diocesana”. Mimmo Muolo, “Richiesti più ascolto e accoglienza” (Avvenire). Giovanni Panettiere, “Sinodo, pressing della base cattolica italiana: più spazio per donne e gay” (quotidiano.net). Andrea Galli, “Sinodo sulla sinodalità: report anche da Germania, Svizzera e Irlanda” (Avvenire). Franco Ferrari, “Forse, verso una Chiesa a struttura sinodale” (Viandanti). INOLTRE: Antonio Greco, “L’obiezione alla guerra come ‘forza più potente’” (Manifesto 4 ottobre). Dea Santonico, “Ricordo di Giovanni Franzoni, a 5 anni dalla morte” (Manifesto 4 ottobre). Antonio Spadaro, “Porta stretta. Gesù: ‘Molti tenteranno di entrare, però non ci riusciranno…’” (Il Fatto). Andrea Riccardi, “Martini, l’unità con Wojtyla” (Corriere della sera).

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  1. CAMMINO SINODALE 2021 – 2023
    In un articolo pubblicato ieri sul Corriere della Sera da titolo “Questione Cattolica: una centralità da ritrovare”, Andrea Riccardi ha scritto:
    “C’è in Italia una Chiesa del fare, del pregare, dell’intreccio di legami sociali, che ha bisogno di dare voce a esperienze e sentimenti che vivono al suo interno”
    “Oggi la Chiesa sembra vivere parecchio dentro il quadrato ecclesiastico, nonostante gli inviti di papa Bergoglio a uscire, mentre i vescovi (rimasti l’unica classe dirigente cattolica con l’impallidire dei laici cattolici) stentano a prendere la parola. Colpisce che, nelle messe domenicali, non si senta pregare per la pace mentre c’è la guerra in Ucraina. Spesso i discorsi ecclesiali non parlano alla vita comune.”
    Sempre ieri, è stata diffusa dalla Conferenza Episcopale Italiana la sintesi nazionale della fase diocesana sul Sinodo dal tema “Per una Chiesa sinodale: Comunione, partecipazione e missione”, Sinodo voluto da Papa Francesco e presentato quale percorso di rinnovamento della Chiesa articolato, per gli anni 2021-2022, nelle fasi parrocchiale, diocesana e nazionale, e per gli anni 2022-2023 nella fase universale.
    Considerando i numeri riportati dalla CEI sulla partecipazione alla fase parrocchiale e diocesana, appare positivo il livello di coinvolgimento e di partecipazione che si è realizzato, in particolare in questa fase storica in cui la non partecipazione, quella del “voto elettorale”, sfiora il 50% degli aventi diritto.
    Ciò nonostante, non si può non rilevare come tutta questa prima fase si sia svolta senza alcun coinvolgimento, in particolare nelle realtà parrocchiali, dei laici credenti e non attenti e interessati ai temi della presenza della Chiesa nella società e al suo rinnovamento. Sembra che questa fase si sia svolta, laddove si è svolta, all’interno di gruppi e movimenti organizzati e autoreferenziali, che sicuramente hanno una loro legittimità ma che non possono esaurire e rispondere positivamente alla provocazione di Papa Francesco sulla “Chiesa in uscita”, cioè che va fuori dal suo “quadrato ecclesiastico” per capire e contaminarsi con ciò che sta fuori.
    Se così è, questo è un limite che può inficiare e pregiudicare tutto il percorso sinodale e i suoi esiti.
    Per carità, nessun problema, basta esserne consapevoli di una attesa delusa.

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