TIMOTHY RADCLIFFE, PAPA FRANCESCO, DON MINZONI, GIUSEPPE LAZZATI, COMUNIONE E LIBERAZIONE, PAPA BENEDETTO…

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“L’insegnamento morale deve essere offerto all’interno di un’amicizia. Altrimenti è moralismo”: è una della osservazioni penetranti dell’intervista di Paolo Rodari al maestro dei domenicani, p. TimotHy Radcliffe, su Repubblica del 23 agosto (“Preti sposati e gay. La Chiesa è di tutti”). Domenico Rosati, sull’Unità del 23, ricorda don Minzoni a 90 anni dalla sua uccisione (“L’assassinio scomodo di don Minzoni”). Su Europa del 22, Massimo Faggioli, in velata polemica con Cl, ricorda le lezioni di Giuseppe Lazzati la cui importanza “rimane immutata” (“Lazzati cattolico controcorrente”). Marco Politi, sul Fatto, spiega come Cl, ecclesialmente, stia “galleggiando alla deriva in uno spazio di nessuno” (“La dura vita di CL sotto Francesco”). Qualche osservazione in merito anche in Furio Colombo, “Comunione, liberazione e potere”, sul Fatto del 20. Repubblica del 20 pubblica un’intervista di Lucio Caracciolo a Francisco Mele, docente di psicologia succeduto a Bergoglio in un collegio universitario di Buenos Aires: “Nella mente di un Papa. Vi racconto Bergoglio, erede di Simon Bolivar”. Il Foglio, per la penna di M. Matzuzzi, riferisce cosa scrive il New Republic, quotidiano conservatore Usa, di papa Francesco: “Il Papa e l’impossibile rivoluzione dell’ecclesia non reformanda”. Sulla stessa lunghezza d’onda (critico-svalutativa) sembra Sandro Magister che prende spunto da un articolo sull’Osservatore Romano dedicato a Pio X (“Ecco un Papa grande riformatore. Ma non si chiama Francesco”). Gian Luca Potestà, sull’Unità del 22, sembra replicare, argomentando l’intensità teologica di papa Bergoglio: “Chi banalizza Papa Francesco”. Del nome Francesco, e di cosa implica nel rapporto con la Chiesa-istituzione, scrive Giovanni Nucci sull’Unità del 18 (“La regola è semplice: seguire il vangelo”). Su papa Benedetto si soffermano, invece, Benedetto Ippolito su Il Tempo (“Se Dio parla nel silenzio”), lodandone il gesto di rinuncia, Maria Antonietta Calabrò sul Corsera riferendone una frase (“Ratzinger: ‘In un’esperienza mistica è stato Dio a dirmi di rinunciare’”) e di nuovo S. Magister (“L’ultimo colpo di papa Benedetto”, a proposito di un cambiamento apportato al rito del battesimo). Sulla lectio tenuta da Castagnetti per commemorare De Gasperi a Pieve Tesino scrive su Europa Maria Pia Garavaglia (“De Gasperi e Dossetti. Il merito di un confronto”).

 

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