Populismi europei, piani per il lavoro, e la sofferenza del Pd nei confronti del governo

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I populisti fanno tremare l’Europa”: Marco Zatterin su La Stampa analizza la crescita delle destre e dei movimenti antieuropei, e i due antidoti: un piano per il lavoro dei giovani e l’elezione diretta del presidente della Commissione europea. Dedicato al lavoro è il Rapporto-proposta “Per il lavoro”, presentato dal Comitato per il progetto culturale della Conferenza Episcopale italiana, di cui parla M. A. Calabrò sul Corriere della Sera. Di capitale umano parla Carlo Carboni sul Sole 24 Ore (“E’ tempo di scelte e di risorse”).  Di “estremismo democratico” parla Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere a proposito del M5S (“Gli antagonisti del no a tutto”). Guglielmo Epifani espone le sue idee in un’intervista a Repubblica (“Il Pd ha arrestato la sua caduta, ma…”). E Roberto Maroni le sue, in un’altra intervista, sempre a Repubblica, sul ministro Kyenge, lo ius soli e i clandestini (“Quello è un folle, la Kayenge non c’entra, ma…”). Severo giudizio sul Pd di Elisabetta Gualmini su La Stampa (“La posta in gioco per il Pd”). Il Manifesto del 12 maggio pubblica il discorso non pronunciato da Walter Tocci all’Assemblea nazionale del Pd. Eccone uno stralcio: “Ecco la verità più amara, che quasi non mi esce dalle labbra per quanto fa male. Berlusconi è stato più furbo dei nostri comandanti. In due mesi non ha sbagliato una mossa mentre i nostri non ne hanno indovinata una. Ha saputo passare all’opposizione di Monti e noi siamo rimasti col cerino in mano. È andato all’assalto del Palazzo di Giustizia ed ha vestito i panni dell’uomo di Stato. Ha fatto capire agli italiani cosa voleva sull’Imu e contro l’austerità europea. Lo abbiamo preso in giro per queste provocazioni, ma ora siamo costretti ad attuarle, anche perché in parte le volevamo anche noi ma non sapevamo dirlo meglio”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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