I MORSI DI RENZI

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Franco Monaco e Gad Lerner, su Il Fatto, dicono: “Se crisi, meglio le elezioni”. Diceva così ieri anche Salvatore Vassallo: “Le elezioni anticipate convengono ormai a tutti” (Domani). Dice invece Matteo Renzi, intervistato dal Corriere: “Le elezioni? Tutti sanno che non ci saranno”. Su Renzi e la possibile crisi scrivono in molti: Mauro Calise, “Matteo Renzi tra risiko e cul de sac” (Mattino); Claudio Cerasa, “Più renzismo, meno grillismo. Come seguire con ottimismo la crisi di governo” (Foglio); in ottica opposta Ezio Mauro, “Il prezzo di una crisi al buio” (Repubblica); Luigi Zanda, “Il premier non può sottrarsi a un chiarimento vero” (intervista al Corriere). Giuliano Ferrara, “Ipotesi sulla ferocia dei morsi di Renzi” (Foglio); Achille Occhetto, intervistato da Il Fatto, “Renzi? Una bolla sgonfiata. Conte chieda i voti in parlamento”. Ilvo Diamanti analizza “La base del partito di Conte” (Repubblica). Mariotto Segni dice a Libero che “Il governo va cambiato, ci sta portando al disastro”. Carlo Galli si interroga su “Il paradosso di un premier e di una crisi” (Repubblica). Marco Bentivogli guarda avanti: “Lasciamo spazio ai costruttori” (Repubblica). Marzio Breda recensisce un libro: “Tra Palazzo Chigi e il Quirinale, gli stili diversi di due presidenti” (Corriere). INOLTRE: Stefano Lepri, “Per un buon uso dei fondi europei” (La Stampa). Chiara Saraceno, “Gli studenti senza bussola” (La Stampa). Adolfo Scotto Di Luzio, “Questa è una generazione perduta. Soltanto chi ha i soldi andrà avanti” (intervista a La Verità). Mauro Magatti, “Le coordinate dei tempi nuovi” (Avvenire). Francesco Giavazzi, “Il ruolo di uno Stato” (Corriere). Veronica De Romanis, “I nostri obblighi verso l’Europa” (La Stampa). Federico Fubini, “Nostalgie pubbliche” (Corriere). Maurizio Ferrera, “Utopia, pandemia e storia” (La Lettura).

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