I cattolici sono moderati? Michele Prospero dice di no e cita i cattolici democratici (e un editoriale di “Avvenire”). Per Agostino Giovagnoli non lo sono neppure i cattolici di Sant’Egidio

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In un articolo su “l’Unità” del 23 novembre (Partire dai poveri, non solo dal lavoro) Agostino Giovagnoli riprende un articolo di Alfredo Reichlin che guardava con attenzione, ma con qualche critica, i cattolici aderenti al movimento “Verso la Terza Repubblica”, e replica che quei cattolici non sono affatto moderati, però, invece che mettere al centro della loro azione il lavoro, come fa il Pd, nella loro azione si pongono “soprattutto un interrogativo: come rispondere alle domande dei poveri?”. Michele Prospero, su “l’Unità” del 24 novembre, riprende anche lui l’articolo di Reichlin e cita un editoriale apparso su “Avvenire” del 23 novembre, a firma di Leonardo Becchetti e Giancarlo Marini, critico delle politiche di austerità (L’errore che più pesa), per dire che “nell’arcipelago del cattolicesimo democratico abita una forte sensibilità sociale che lo proietta ben oltre la foresta del moderatismo e del liberismo comunque riverniciato”  e che, pertanto, “la confluenza organica del cattolicesimo democratico con le culture progressiste è nell’ordine naturale delle cose” (Se il cattolico non è moderato).

 

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