Primo maggio 2020: don Lorenzo, papa Francesco, Giulio e il padiglione 26…

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“(…) Quanti preti si sono fermati a meditare sul problema dell’assunzione al lavoro? Ben pochi mi pare. Perché a tutti gli usci si trova qualche prete che va a raccomandare disoccupati. Anzi se poi riesce a farli assumere ne è soddisfatto come se avesse compiuto un’opera buona. Ma quest’opera è cattiva e perfino illegale (…)

Questo passaggio di Esperienze Pastorali fu ripreso nel 1987 nell’importantissimo inserto di “Conquiste del Lavoro” intitolato:”Don Lorenzo Milani e le lotte dei lavoratori”.
Riprendendone anche il titolo, “A proposito delle assunzioni di lavoro”, ho deciso di ripubblicarlo nel testo Quel filo teso tra Fiesole e Barbiana. Don Milani e il mondo del lavoro, la cui seconda edizione veniva messa in stampa quasi esattamente un anno fa.

Questi e altri passaggi di don Lorenzo mi sono venuti in mente ascoltando, questa mattina, quasi in diretta, la bellissima omelia del primo maggio 2020, da Santa Marta, di papa Francesco.

Don Lorenzo e il papa.
Un tempo, anche nel 1987, ma forse persino nel 2013, sarebbe stato un accostamento improbabile, quasi blasfemo.
In questo difficile primo maggio 2020, invece, è un accostamento quasi naturale, giusto.
Oggi papa Francesco ci ha regalato, commentando il Vangelo, parole chiare…

 “Il lavoro dà la dignità. Dignità tanto calpestata nella storia. Anche oggi ci sono tanti schiavi, schiavi del lavoro per sopravvivere: lavori forzati, mal pagati, con la dignità calpestata. Si toglie la dignità alle persone. Anche qui da noi succede con i lavoratori giornalieri con una retribuzione minima per tante ore lavorate, con la domestica che non viene pagata il giusto e non ha le sicurezze sociali e la pensione. Questo succede qui: è calpestare la dignità umana. Ogni ingiustizia che si fa al lavoratore è calpestare la dignità umana.”

Richiudo i libri, i video, i computer.
E penso ai volti di tanti primi di maggio passati.

Ai cortei, ma anche a chi, in questo giorno, ha lavorato.
All’immagine appena ricevuta da Parma, la mia città, da Giulio, il mio amico medico che ha da poco inviato la foto di medici ed infermieri uniti a festeggiare la chiusura dell’ultimo reparto speciale aperto per Covid. Il padiglione 26.
La lotta, ci ricorda Giulio, non è ancora terminata, ma oggi si può anche festeggiare.

Anche oggi, Primo Maggio 2020, il lavoro dà dignità.
A  volte, spesso anzi, dona anche la vita.

Grazie don Lorenzo, Grazie papa Francesco, grazie Giulio, grazie a tutti voi del padiglione 26!

Francesco Lauria

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