CONCILIUM: la Chiesa del futuro – AGGIORNAMENTI SOCIALI: l’azione riformatrice di Paolo VI – IL REGNO: farsi “artefici di riconciliazione” –ADISTA: perché i martirii di don Puglisi e don Diana non risultino infruttuosi – KOINONIA:  il “caso” Isolotto a 50 anni di distanza.

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E’ dedicato a “La Chiesa del futuro” il bellissimo fascicolo n 4/2018 della rivista internazionale di teologia Concilium, che da più di cinquant’anni l’editrice Queriniana offre in edizione italiana. Grande merito, poiché la fedeltà al Concilio merita di essere difesa e approfondita; e non sempre ciò avviene anche nella stampa “cattolica”. La rivista si apre con l’editoriale dell’italiano Enrico Galavotti, del francese Thierry-Marie Courau e dell’americana Stefanie Knauss. Tra i vari articoli protesi a immaginare, auspicare e costruire la Chiesa del futuro nei vari continenti, molto bello l’intervento di Serena Noceti che, ispirandosi a Karl Rahner, sviluppa poi linee di crescita per una Chiesa fedele allo spirito del Concilio e alle crescenti attese dei credenti e degli uomini di oggi (e domani).

Prendendo spunto dalla recente canonizzazione di Paolo VI e di Oscar Romero, padre Bartolomeo Sorge offre su Aggiornamenti sociali di ottobre (la rivista di cui fu anche direttore) un profilo dei due Santi, dei quali fu collaboratore e amico. Sorge ricorda che “l’azione riformatrice di Paolo VI non ebbe vita facile” e che “purtroppo, dopo la morte di Paolo VI e dopo la breve parentesi del pontificato di papa Luciani, la linea montiniana riformista fu lasciata cadere”. Sullo stesso fascicolo della rivista va anche segnalato un discorso inedito del cardinale Martini che nel 2008 ricordava Montini come “uomo dell’ascolto”.

Tra i testi più interessanti pubblicati sul numero 17 /2018 de Il Regno/documenti c’è il testo del Messaggio del Papa ai cattolici cinesi e ai loro vescovi e sacerdoti per illustrare loro il senso dell’accordo provvisorio firmato a Pechino, in settembre, tra la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese. Papa Francesco spiega le ragioni pastorali e le finalità spirituali che lo hanno guidato e invita i cattolici cinesi e di tutto il mondo a farsi “artefici di riconciliazione”. Sullo stesso fascicolo del Regno si riportano le parole del Papa a Piazza Armerina e Palermo nel 25° della morte di don Pino Puglisi: “chi è mafioso bestemmia con la vita il nome di Dio amore … E ai mafiosi dico: convertitevi! Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi … se non fate questo la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte!”. La stessa rivista riporta inoltre il “rescritto” della Congregazione per la dottrina della fede che dichiara “la pena di morte è inammissibile”.

Su Adista-Segni Nuovi (n 37 del 27 ottobre) il direttore della Casa dell’equità e della bellezza di Palermo Augusto Cavadi a proposito di Chiesa e Mafia (e sulla incompatibilità tra vangelo e lupara, tra la fraternità di Gesù e le pratiche di corruzione e violenza) si chiede se e come cambierà l’atteggiamento dei cattolici e delle autorità ecclesiastiche dopo le parole del Papa. Se non cambiasse “i martirii di don Pino Puglisi e di don Peppe Diana risulteranno infruttuosi”.

Koinonia, il semplice ma serio e limpido mensile stampato e curato da Giovanni Mori (vedi anche www.koinonia-online.it) pubblica sul numero di ottobre un’articolata riflessione sul caso dell’”Isolotto” (di Firenze) a 50 anni di distanza, con articoli di padre Alberto Bruno Simoni e di Mario Bencivenni, nonché una riflessione del teologo evangelico Paolo Ricca (attenta e rispettosa circa i pensieri, le preoccupazioni e gli interventi di Paolo VI). E, quasi a conclusione, Koinonia ripropone il bellissimo testo integrale di Paolo VI: la “preghiera per avere fede”, che si conclude “O Signore, fa’ che la mia fede sia umile/ e non presuma di fondarsi sull’esperienza/ del mio pensiero e del mio sentimento;/ ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo…”.

a.bert.

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