AGIRE POLITICAMENTE. “Ritorni la politica”, un editoriale di Lino Prenna

| 0 comments

Sul foglio informativo dell’associazione “Agire politicamente” n. 3, luglio-settembre 2012 il coordinatore nazionale dell’associazione, Lino Prenna, che pone l’esigenza di segnare una “netta discontinuità” alla linea di “rigore a senso unico” del governo Monti. Pubblichiamo di seguito il testo di Prenna.

 “Alla fine di settembre, il presidente del Consiglio, dopo aver detto più volte che, con la fine della legislatura, si sarebbe conclusa anche la sua avventura politica, ha dichiarato la propria di sponibilità a rimanere, se il Paese ne avesse bisogno. Qualche giorno dopo, Monti si è corretto, dicendo che, con le elezioni del prossimo anno, il governo passerà ad altre mani. È bastato, per inchiodare l’intero dibattito politico sul Monti-bis e riaprire le manovre, del resto mai interrotte, di quanti progettano la continuità dell’attuale governo.

Al Monti-bis è arrivata anche la benedizione della Cei, la quale, dopo aver scaricato Berlusconi e forse contribuito al passo indietro del Cavaliere, coltiva, comunque, il progetto di un centrodestra, guidato dal “cattolicissimo” Monti (che in 10 mesi è andato ben 7 volte dal Papa), e all’interno del quale dovrebbe confluire quel che resta del velleitario “movimento di Todi”.

Che dire? Già più volte e, ultimamente, nella nostra assemblea annuale e nei seminari estivi, abbiamo espresso le nostre crescenti preoccupazioni per il modello neo-liberista, che ispira le politiche di rigore a senso unico del governo. Perciò, siamo convinti che, rispetto a questa linea, sia necessaria una netta discontinuità, con un’azione riformatrice che assicuri protezione sociale, soprattutto ai più deboli, affronti l’emergenza occupazionale, curi la ridistribuzione dei beni, facendo dell’uguaglianza l’opportunità per tutti di esercizio dei diritti e delle libertà.

La crisi che attanaglia il nostro Paese, come tutte le società europee, non è solo economica, ma culturale e sociale: potremo uscirne adottando un nuovo modello di sviluppo, che riconosca il primato della politica e ricentri sul bene comune, che è l’altro nome della giustizia sociale, l’asse regolativo delle nostre democrazie in affanno.

Questa impresa è responsabilità della politica, che deve uscire dalla sudditanza economica e guidare il passaggio alla “normalità”, cioè all’ordinaria e ordinata articolazione del sistema democratico. Ma, quale politica? Quella virtuosa, capace di prossimità e di speranza, impegnata a rigenerarsi per rigenerare il Paese”.

 ( Leggi anche il documento prodotto al termine di un seminario formativo organizzato l’estate scorsa a San Marino dall’associazione “Agire politicamente”: Agire pol_ott-2012)

Lascia un commento

Required fields are marked *.