VERSO IL FORUM SULL’ETICA CIVILE. I CONTRIBUTI DI C3DEM

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Una rete di soggetti della società civile (Associazione Cercasi un fine, Centro Studi Bruno Longo, Fondazione Lanza, FOCSIV, Istituto Arrupe, Rivista Aggiornamenti Sociali, Rivista Incontri, Rivista Il Regno) sta preparando il II Forum dell’Etica Civile, che si terrà a Milano nei giorni 1 e 2 aprile 2017. Il Forum è preparato tramite una serie di incontri in varie città italiane. La Rete c3dem ha aderito a questo percorso: un percorso di partecipazione che mette in dialogo tante pratiche civili già attive per cercare di individuare prospettive percorribili di bene comune e rinnovare così la vita politica. Oltre al contributo redatto da Sandro Campanini (“La politica e la cittadinanza”), la Rete c3dem ha predisposto alcuni altri brevi contributi al Forum: “La politica come arte di costruire la città”, “Sui rischi di incomunicabilità tra società civile e politica” e “Per una diversa concezione di impresa”.

 

 

 

 

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  1. A un contributo “c3dem”, sul “rischio di incomunicabilità tra politica e società civile”, vorrei fosse possibile affiancare il tentativo di produrre un contributo di “cittadini culturalmente isolati [c2i]”, interessati a trovare rimedio ai danni prodotti da un’incomunicabilità che ha già ampiamente raggiunto lo stato di “realtà di fatto”.

    Nel tentativo di propormi come singolo esemplare di “c2i” mi devo confrontare con il problema di compiere un’analisi retrospettiva di tipo ibrido.

    L’intento della mia analisi si è consolidato attraverso tappe successive, dalla ricerca scientifica, all’industria e alla consulenza per gli standard internazionali, che mi hanno permesso di vivere l’evoluzione della tecnologia dell’informazione fin dai sui primi anni.

    Una laurea in fisica mi ha introdotto, quando ancora gli esperti del settore erano rarissimi, a una vita lavorativa in ambienti “potenzialmente” destinati ad abilitare la comunicazione tra culture diverse.

    Le scelte che hanno determinato la mia mobilità in 5 di quegli ambienti sono state fatte privilegiando aspetti sociali delle opportunità offerte dai ruoli che di volta in volta ho deciso di assumere.

    Il mio “intento comunicativo” dovrebbe presentarsi come “passaggio di un testimone che ho dovuto tornare a raccogliere già due volte, per il fallimento di strategie aziendali e comunitarie ostacolate da “errori concettuali” e da priorità “normative e di mercato”.

    Per il mio tentativo di passaggio del testimone sto usando due account Google Plus, uno con il mio nome e l’altro con il nome ProLocWT [Prospettive Locali di WebTerritorialità], da riferire a “un territorio dolomitico a rischio di isolamento culturale in quanto contemporaneamente “ambiente montano”, “insediamento industriale molto produttivo”, “minoranza linguistica”.

    Come potrei rendere “comunicabile”, a una Politica Istituzionale e Mediatica, o di Mercato [PIM], un intento C2I sopra descritto?

    • Ha scritto molte cose interessanti ma anche molto “dense”: penso che la cosa migliore sia continuare a dialogare, on line o anche direttamente di persona o partecipando alle tante attività che le associazioni aderenti alla Rete c3dem organizzano. Speriamo di leggere ancora suoi contributi.

      • La “densità” delle cose che “provo a scrivere” in rete, o che “provo a dire” [rivolgendomi a potenziali interlocutori in contesti virtuali e reali] voglio credere dipenda dal fatto che … “son cose che ci si aspetta che altri – più qualificati e giovani di me – abbiano detto o debbano dire”.

        Ho iniziato il 2017 con un “abbozzo” di risposta al questionario proposto dalla “home page” di questo portale.

        Alla domanda ….

        “Cosa pensi bisogna fare per arrivare ad un pubblico più vasto degli attuali fruitori?

        …. credo si possa rispondere solo “adottando una risoluzione” a conclusione di un dialogo, che vorrei poter definire “operativo” … al quale partecipino “portatori d’interesse” [stakeholder] rappresentativi di istitituzioni, media e cittadinanza, aggregati da una comune volontà di superamento di una [per me “raggiunta”] “incomunicabilità tra culture diverse”.

        Nulla potendo fare individualmente, per contribuire all’avviamento di un tale dialogo cercherò, ancora per poco, di rendere percepibile la necessità di “mettere in relazione tra loro contenuti diversi”.

        Userei, per questo intento, gli ultimi argomenti che ho evidenziato pubblicandoli come post Google Plus.

        Vorrei riuscire a estrarne qualcosa di utilizzabile per stimolare un contributo [non individuale] alla discussione sulle “prospettive della rete c3dem e del portale”, che si terrà a Bologna il 21 Gennaio.

        Non sarà facile.

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