Reichlin striglia il Pd (e Follini anche). Asor Rosa parla della abominevole classe sociale emergente

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Una voce alta, quella di Alfredo Reichlin, su “l’Unità” del 2 ottobre (). Non si sorprende del consenso a Renzi perché, dice, la sinistra “non è contenta di se stessa” e non lo è perché in essa “troppi leggono il mondo con gli occhi del passato”. Non vedono cioè il cambio d’epoca in cui siamo e le grandi scelte da compiere. Cita l’Europa, il Mezzogiorno, la produttività. Di fronte a questi  “nodi storico-politici”, e per la sua storia, l’agenda del Pd  “è più ricca di quella di Monti”: “il Pd collabora con Monti, ne ha grande stima, ma porta dentro di sé ben altre storie. Per esempio quella di Di Vittorio”. Il Pd deve formare una nuova classe dirigente che abbia una sua visione delle grandi sfide del presente. Ma Reichlin sembra pessimista (“i mercati governano, i tecnici eseguono, i politici vanno in televisione a esibire se stessi. Il popolo resta sempre sotto”). Anche Marco Follini, pur in un articolo meno impegnativo (), si dice “trasecolato nell’ascoltare il silenzio della nostra classe dirigente di fronte alla crisi della politica”. Parla dei leader. “Nessuno si rivela capace in questo frangente di dire cose che lascino il segno”. “Resterà un mistero – dice – come un gruppo di persone mediamente capaci e intelligenti… si perdano nelle volute del fumo della lostessa propaganda”. Però, ci si potrebbe chiedere: non è anche lui, Follini, un uomo politico, un leader? Non parla, in fondo, anche di se stesso? Asor Rosa scava più sotto. Scrive su “Repubblica” che degrado e corruzione affondino le radici “in un vero e proprio spappolamento socio-economico del popolo italiano”, da cui è sorta una nuova classe sociale “priva assolutamente di cultura e di valori” che “ha cominciato a invadere la politica nazionale”, e soprattutto le istituzioni regionali. “Ricomporre il popolo, pur nella diversità delle opinioni politiche, dandogli una prospettiva strategica che punti innanzi tutto all’isolamento, alla sconfitta e alla cancellazione dell’abominevole classe emergente – questo per Asor Rosa – è il compito di questo grande momento che sta di fronte ai nostri politici sani”. Cioè non solo moralità, ma una “riforma morale e intellettuale”, “accompagnata da un serio programma economico”.

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