PRESBYTERI: “Accanto agli sconfitti della vita” – CONSACRAZIONE E SERVIZIO: “Guai a me se non annuncio il Vangelo!” – JESUS CARITAS: la figura straordinaria di Angela da Foligno – ADISTA: temi e problemi per papa Francesco.

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“Accanto agli sconfitti della vita” così la rivista di spiritualità pastorale Presbyteri intitola il fascicolo 9/2013. Subito, fin dall’editoriale, il direttore Felice Scalia evoca l’insegnamento (o piuttosto la testimonianza) di papa Francesco citandolo: “Il mondo è un campo di battaglia e la chiesa un ospedale da campo”. E commenta: “Solo chi da una vita è stato compagno di sofferenti e sommersi, e in essi ha visto il volto dolente di Cristo, poteva azzardare tanto. Lo splendore della Roma papale non gli ha fatto dimenticare i disperati…Papa Bergoglio ha ricordato a tutti che la Chiesa di Gesù è sacramento dei poveri-disperati. E che la chiesa storica ha avuto come dono da Dio la possibilità di farsi evangelizzare dagli sconfitti”.

Nelle pagine successive il direttore de Il Tetto, Pasquale Colella ricorda alcuni “profeti” di questa Chiesa che cresce alla scuola degli ultimi: Charles de Foucauld, René Voillaume, Primo Mazzolari, Lorenzo Milani, Papa Giovanni… e conclude citando la teologia dei cristiani anonimi di Karl Rahner nonché la teologia e la pastorale di Carlo Maria Martini. Molti altri interventi di teologi e vescovi, laici e laiche (nonché della pastora battista Lidia Maggi) sviluppano in modo convincente perché creduto e vissuto, il tema della debolezza umana che diventa, se compresa e accettata, forza evangelica.

“Guai a me se non annuncio il Vangelo!” La preoccupazione di Paolo è al centro del fascicolo di dicembre di Consacrazione e Servizio, la rivista di spiritualità, cultura e pastorale delle religiose. Ne parla la finora direttrice della rivista M.Marcellina Pedico, che con questo fascicolo passa la guida a suor Fernanda Barbiero. Numerosi i contributi di religiose e laiche, donne e uomini, tutti convergenti nella convinzione che il contributo del mondo femminile all’esperienza, alla comprensione e alla comunicazione della fede sia sempre più decisivo anche per la capacità di percorrere strade nuove di evangelizzazione.

E a questo proposito va segnalato il fascicolo di Jesus Caritas di gennaio 2014 tutto dedicato alla figura straordinaria di Angela da Foligno. Il 9 ottobre scorso, infatti, papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto liturgico in onore della Beata Angela iscrivendola nel catalogo dei Santi. La sua spiritualità viene illustrata da padre Raniero Cantalamessa, il suo misticismo da Gualtiero Sigismondi, il cammino spirituale da Domenico Alfonsi e Sergio Andreoli. Il fascicolo, si può dire, segna il dialogo e quasi l’abbraccio attraverso i secoli tra la spiritualità di Carlo de Foucauld e Angela da Foligno.

Un gruppo di movimenti latinoamericani per la giustizia e la pace (dai MST, i “Senza Terra”, al Movimento dei “Lavoratori esclusi”) ha partecipato a dicembre ad incontri svoltisi a Roma e in Vaticano sui temi della fame, giustizia e sviluppo; ed ha incontrato il 7 dicembre scorso i lavoratori italiani al Teatro Valle occupato. Documenti e discorsi emersi in queste occasioni sono pubblicati sul primo numero del 2014 di Adista. Da essi emerge non solo la voglia e il bisogno di cambiamento espresso dai lavoratori, ma anche la grande fiducia e speranza che essi ripongono in papa Francesco (che avevano conosciuto in America Latina). Anche nel precedente numero di Adista (sempre ricca di notizie e di testi che riguardano il rinnovamento delle religioni) aveva pubblicato un ricordo di Mandela scritto da Leonardo Boff nonché numerosi interventi per segnalare temi e problemi che papa Francesco potrebbe (dovrebbe?) affrontare e risolvere: dalla riforma radicale della Curia al celibato dei preti, al sacerdozio femminile, all’atteggiamento di fronte a matrimoni falliti e convivenze. Infine l’agenzia (sempre sul n 45/2013) pubblica una lettera aperta dell’ex frate domenicano e teologo Mattew Fox in cui si suggerisce al Papa qualche idea per “ricostruire la Chiesa con giustizia e compassione”. Sono dodici punti, piuttosto “radicali”, l’ultimo dei quali dice: “scateni uno tsunami di creatività, anche nelle forme di devozione…”.

(a.bert.)

 

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