POST-ELEZIONI. MILLE VOCI

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Molte le analisi su Grillo e il M5S (“Grillonomics ai raggi X” e “Grillo prende voti da tutti i partiti” di D’Alimonte su Il Sole 24 Ore; “La crepa tra giovani e vecchi fa volare i Cinque Stelle” di Mario Deaglio su La Stampa; interviste a due grillini, Gianluca e Enza, su l’Avvenire). Molte le rivalutazioni di Grillo e del populismo (“Atlante populista italiano” di Galli della Loggia,La pentola scoperchiata, di Barbara Spinelli). E molti coloro che chiedono al Pd di dialogare con Grillo (“Un governo, di minoranza, di persone perbene” di Piero Ignazi su Il Mulino online; “Basta strane maggioranze” di Claudio Sardo su l’Unità; “Un aiuto a cinque stelle”, di Antonio Padellaro su Il Fatto quotidiano) . Perplessità, però, nel Pd e tra molti commentatori sulla linea di Bersani: sarcastico Francesco Merlo su la Repubblica (“La vittoria dello sconfitto”), pessimista Stefano Menichini su Europa (“Il paradosso del segretario”), problematico Paolo Pombeni su Il Messaggero (“I due leader sconfitti e il governo che non c’è”), critico Alessandro Baricco su la Repubblica (“Facce e idee vecchie. La stagione del Pd è finita”), scettico ma cauto Matteo Renzi in un’intervista a Geremicca su La Repubblica (“Niente polemiche ma non andrò a nessun vertice con la Bindi”), molto scettico sul Pd anche Enzo Mauro nel suo editoriale su La Repubblica (“La sede vacante”). Antonio Polito indica, sul Corriere, “i quattro errori della non vittoria” del Pd. Per Michele Salvati, intervistato su Il mattino, “la campagna del Pd è stata grigia”. Domenico Rosati, su l’Unità, suggerisce al Pd di fare come Moro nel ’76 (“Governare la crisi. L’esempio di Moro nel ‘76”). Ilvo Diamanti su la Repubblica spiega il paradosso della Lega che perde metà dei voti e governa in tutto il Moro (“Padania senza padani”). Stefano Ceccanti, intervistato da Avvenire, spiega perché bisognerebbe essere “generosi come De Gasperi, iniziando dalle presidenze

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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