Le rivendicazioni per rispondere alle attese dei lavoratori e delle lavoratrici.

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di Marylise Léon**

La Confédération française démocratique du travail  (CFDT), il maggiore sindacato francese, ha inviato al Primo Ministro incaricato, Francois Bayrou, una lettera accompagnata da un dossier di oltre 40 pagine sulle proposte sindacali relative alla situazione economica e sociale.

Il metodo usato, la presentazione di un documento dettagliato sui maggiori problemi (potere d’acquisto, lavoro, occupazione, democrazia al lavoro, transizione ecologica giusta, giovani, servizi pubblici, pensioni) costituisce un caso esemplare di come il sindacato si rivolge al governo, utile anche ai nostri sindacati.

Dara la lunghezza del documento, ci limitiamo a pubblicare la lettera introduttiva.

Signor Primo Ministro,

La Cfdt è inquieta.

Inquieta per l’instabilità nella quale è caduto il nostro paese, mentre le urgenze si moltiplicano. Noi pensiamo innanzitutto agli abitanti e alle abitanti della Mayotte colpiti da una catastrofe senza precedenti sul territorio francese.

Inquieta per una crescita continua delle idee di estrema destra e della loro banalizzazione nel dibattito pubblico.

Inquieta della situazione sociale e della sordità dei decisori e delle deciditrici politici, quanto degli attori economici, verso le realtà che esprimono.

Inquieta per il nostro ritardo nella trasformazione ecologica e delle conseguenze concrete di questo ritardo sulla vita della gente.

La Cfdt è inquieta e ancor più mobilitata per rispondere a queste sfide nella solidarietà.

E’ con questo obiettivo, costruttivo e determinato, che la Cfdt vi invia questo dossier.

La Cfdt è pronta a prendere parte nei dibattiti da svolgere e nelle soluzioni da costruire. La Cfdt ne affronta ogni giorno la prova nelle imprese e nelle amministrazioni.

Assieme ad altri attori sociali, siamo giunti a concludere tre accordi nazionali interprofessionali. Questi accordi, vi chiediamo ora di trasporre rispettando gli equilibri trovati, nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici.

Un esercizio verticale di potere dall’alto, senza considerazione delle diverse parti coinvolte, non è più possibile. Questo metodo non fa che alimentare la sfiducia, il rigetto e la collera.

La nostra democrazia è fragilizzata, dobbiamo difenderla collettivamente.

Per questo, sarà necessario molto dialogo e del dialogo sociale per ristabilire la fiducia e rispondere alle attese delle cittadine e dei cittadini.

Per migliorare la vita della gente, assicuriamo a ciascuno e ciascuna un avvenire professionale. Le minacce sull’occupazione sono molto forti. I lavoratori e le lavoratrici il cui lavoro è soppresso o minacciato devono essere accompagnati. L’organizzazione di una concertazione sull’occupazione e sulle riconversioni è un imperativo urgente. Le riconversioni professionali non dovranno passare sistematicamente come rottura de contratto di lavoro. Noi possiamo fare molto meglio per mantenere le competenze e dare sicurezza ai lavoratori. La Cfdt ha delle proposte, inserite nel presente dossier.

Migliorare concretamente la vita della gente significa anche migliorare il loro potere di vivere. Due milioni di lavoratori e lavoratrici sono poveri. Troppi contratti a termine, troppi contratti part-time subiti, specialmente dalle donne. Troppe disuguaglianze di salari tra le donne e gli uomini.

Più che mai dobbiamo avanzare sul riconoscimento del lavoro. Si parla molto del valore lavoro”. La Cfdt chiede che gli imprenditori del privato e del pubblico riconoscano infine il “valore del lavoro” mediate le remunerazioni, l’evoluzione delle carriere, di buone condizioni di lavoro, una prevenzione dei rischi all’altezza, un’articolazione equilibrata del tempo professionale con gli altri tempi di vita e meno verticalità nelle decisioni sui luoghi di lavoro.

Lei troverà delle proposte, in questo dossier, per avanzare rapidamente nel dialogo sociale.

Migliorare la vita della gente, significa costruire politiche per l’avvenire e rafforzare le nostre basi comuni. Dobbiamo organizzare la transizione ecologica giusta, mettere al sicuro l’arrivo dell’intelligenza artificiale per pilotarla bene e permettere delle transizioni professionali che proteggano gli individui.

Dobbiamo condurre delle politiche destinate ai giovani, riconoscere il valore dei giovani attivi e attive, accompagnare studenti e studentesse. Tutti e tutte sono e faranno l’avvenire.

Noi dobbiamo anche rimettere della prossimità, dell’accessibilità, della qualità nei nostri servizi pubblici. Per questo dei mezzi umani e finanziari saranno necessari.

Oggi, la situazione delle finanze pubbliche pesa sulle nostre capacità di investire nell’avvenire. Dibattiamo nel modo più ampio possibile delle risorse e a chi le vogliamo destinare. Questo ci riguarda tutti e tutte. La giusta ripartizione degli sforzi sarà la chiave di volta di questi lavori.

Le preoccupazioni dei lavoratori e delle lavoratrici, delle cittadine e dei cittadini sono forti. Le trasformazioni da realizzare sono pressanti.

Sarebbe facile, ma falso, improduttivo e alquanto pericoloso indicare come capro espiatorio lo straniero. Un’altra visione dell’immigrazione è possibile. Quella di esseri umani che assumono rischi immensi per una vita migliore. Noi dobbiamo agire con solidarietà.

Se l’esercizio del potere continua come prima, se falliamo collettivamente a rispondere alle preoccupazioni dei lavoratori e delle lavoratrici, l’estrema destra non cesserà di progredire e finirà per vincere.

Noi perderemo la nostra democrazia, le nostre libertà, i nostri valori, il nostro patto sociale, la nostra economia. Costruiamo presto delle politiche che cambino profondamente la vita della gente in modo duraturo.

Lei ha accettato questa responsabilità.

La Cfdt vuole egualmente agire responsabilmente. Con questo dossier essa si impegna.

 

** Segretaria Generale della Cfdt

 

 

 

 

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