La disfida di Bologna (Urbinati, Andreatta, Sapelli, Carrozza, Zamagni, Rodotà, Polito…)

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Mario Ajello sul Messaggero del 22 racconta: “Prodi e la disfida di Bologna”. Sul tema interviene Giulio Sapelli, economista atipico: “L’istruzione privata è un bene comune” (Messaggero). Repubblica offre due voci: Nadia Urbinati, “Niente soldi pubblici ai privati, Bagnasco sbaglia a radicalizzare”, e Filippo Andreatta, “Il sistema misto ha funzionato e bisogna tutelare il pluralismo”. L’Unità fa parlare il ministro Carrozza: “Bologna divisa dal referendum. Carrozza: tutelare tutti i bambini”. Francesco Agnoli su Il Foglio, poeticamente: “Miracoli a Bologna”. Su Il Fatto, del 22 maggio, intervista a Stefano Zamagni: “Bologna, un inganno che uccide la democrazia”. Sul Corriere del 22, replicando a un precedente intervento di Rodotà (“Consultazione giusta,pretestuoso parlare di strategie politiche”), Antonio Polito scrive: “Bologna. Valori al posto dei bambini”. Interviene sul Corriere anche Pierferdinando Casini: “Una minaccia ai principi di libertà e sussidiarietà”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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