JESUS: cosa c’è dietro xenofobia e populismo – I AMNESTY: combattere l’odio – IL SEGNO: le migrazioni una risorsa per la pace – OREUNDICI: Spiritualità e creatività

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Che cosa c’è dietro il ritorno della xenofobia che si salda con il populismo? Alla domanda, inquietante, il fascicolo di febbraio della rivista Jesus risponde con chiarezza e preoccupazione: c’è il nero che avanza. In una coraggiosa inchiesta e riflessione Alberto Laggia rileva i numerosi segnali di un ritorno della xenofobia che si salda con il populismo. Laggia cita anche Cacciari che sottolinea “l’assoluta confusione di idee tra neo-paganesimi e difese di un’Europa o Cristianità di cui tutto si ignora”. E cita anche Alberto Melloni che davanti a Mattarella ha messo in guardia contro l’incultura politica dentro la quale “soffia un vento di tempesta … un vento autoritario, antisemita, xenofobo, qualunquista, nazionalista …” Insomma, gli immigrati sarebbero i “nuovi untori”…e dunque bisognerebbe costruire dei muri … Insomma: una lettura realistica e preoccupata della situazione e della mentalità che va diffondendosi nel paese in totale contrato con la lezione di dialogo, amore e lungimiranza che sono proposte nell’insegnamento e nell’esempio di Papa Francesco. Al suo insegnamento attualissimo è dedicata l’ampia e bella intervista di Vittoria Prisciandaro a Pierangelo Sequeri, che per volontà del Papa guida il nuovo Istituto teologico vaticano per i temi del matrimonio e della famiglia. Sul medesimo ricchissimo fascicolo, Jesus ospita anche articoli e interventi di Gabriella Caramore, Brunetto Salvarani, Franco Monaco, Enzo Romeo, Piero Pisarra, Gianfranco Ravasi, Enzo Bianchi.

Tutto dedicato a un tema fondamentale “Combattere l’odio”, il primo numero del 2018 di I Amnesty, trimestrale di Amnesty International, ospita riflessioni, informazioni di numerosi esponenti Nazionali ed esteri dell’associazione; in particolare un intervento del portavoce italiano Riccardo Noury. E leggendo le pagine della rivista si scopre come siano varie e diffuse le forme di odio, provocato dalla diversità di razza, di status economico, dalle differenze sessuali a quelle razziali a quelle culturali …

Coraggiosa e bella anche la presa di posizione che si esprime nelle pagine del mensile della diocesi di Milano, Il Segno, tutto dedicato a spiegare come le migrazioni possano e debbano essere una risorsa per la pace e non un’occasione di egoismo, di inimicizia, di una delle molte forme di razzismo. Lo dice il Papa e la rivista ne riporta ampiamente il pensiero; e lo affianca a quello di tanti sacerdoti, religiosi e laici, specie giovani che mostrano un’incoraggiante capacità di guardare al futuro con generosità e speranza. E non a caso la rivista, in questo contesto, presenta anche la grande figura di Teresio Olivelli, formatosi tra la San Vincenzo, Fuci e Azione Cattolica, dalla Lomellina a Pavia, a Brescia, e morto eroicamente in campo di concentramento per difendere un compagno di prigionia.

Dedicato a Spiritualità e creatività il numero di febbraio di Oreundici, mensile per la crescita umana e spirituale nel quotidiano. Fedele al suo programma e al suo stile vicino ai pensieri semplici e alla vita di ogni giorno (ma animato da una luminosa prospettiva di verità e di amore) il fascicolo si apre con una bellissima riflessione di don Carlo Molari che aiuta veramente il lettore a “sentirsi figlio di Dio”. Molari già nel precedente fascicolo della rivista, Oreundici (a gennaio), aveva offerto una viva e originale lettura di Gesù come “uomo libero”, nelle condizioni storiche e culturali del suo tempo. E nella stessa linea, e con parole e sensibilità diverse, ma convergenti, si possono leggere sul fascicolo di febbraio, le riflessioni di Antonietta Potente (suora e teologa domenicana che vive tra l’Italia e la Bolivia), di Silvia Pettiti a proposito del grande vescovo e profeta Helder Camara … E tanti altri interventi per nulla banali o scontati.

(a.bert.)

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