ITALIA CARITAS: In crisi anche i diritti – APPUNTI DI CULTURA POLITICA: Il difficile cammino d’integrazione dei migranti – TESTIMONIANZE: Avere vent’anni oggi – KOINONIA: Da un sogno all’altro – LA CIVILTA’ CATTOLICA: Tra la cultura della comunicazione e la cultura dello scarto

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“In crisi anche i diritti”, denuncia in copertina ItaliaCaritas di febbraio. L’agile e intelligente rivista della Caritas italiana ricorda, sulla scorta del rapporto Caritas-Migrantes , che la recessione colpisce soprattutto i più bisognosi e meno garantiti, tra i quali gli immigrati sono in prima linea. E poi ci sono i carcerati, gli ammalati, che sempre più spesso sono poveri, economicamente bisognosi…quasi cittadini dimezzati. Insomma: serve impegno e rigore per creare condizioni sopportabili (e possibilmente eque) per tutti i cittadini. Il Vangelo ci dice che la carità non è un accessorio buono per i tempi facili: è un principio davvero irrinunciabile che trasforma la vita, i rapporti umani, la società reale; e rende la vita degna di essere vissuta. Una toccante foto di papa Francesco che bacia i piedi di un ragazzo nel carcere minorile di Roma è il manifesto di un mondo nuovo.

Anche Appunti di cultura e politica, l’autorevole rivista nata con la Lega Democratica ed oggi edita da Città dell’uomo, dedica la copertina (e un focus interno) al difficile cammino d’integrazione dei migranti. Ciò obbliga a riflettere sull’importanza centrale e discriminante che questo tema sta assumendo per la coscienza di tutti i cattolici realmente democratici. Sullo stesso fascicolo di gennaio-febbraio vari altri articoli affrontano temi di attualità e Giovanni Gasparini propone alcune considerazioni molte penetranti sull’Evangelii Gaudium di papa Francesco, della quale “colpisce sia ciò che viene detto sia il modo con cui viene detto.

“Avere vent’anni oggi” è il tema centrale del fascicolo 492/493 di Testimonianze, la straordinaria rivista fondata da Ernesto Balducci, che ha segnato gli anni giovanili di molti tra noi. Oggi questo fascicolo (che in realtà è un vero e solido libro) offre a tutti un’ulteriore occasione di riflessione: agli adulti che possono domandarsi se davvero sono fieri di offrire ai giovani questo mondo, così com’è; e ai giovani per spiegare che cosa pensano del contesto in cui si trovano a vivere; e se hanno idee, progetti e alleanze per provare a migliorarlo. Molto interessante, in apertura, un testo di Ernesto Balducci, che era stato registrato poche settimane prima della sua morte, nel 1992; e che offriva stimoli e considerazioni per un severo esame di coscienza dei giornalisti ed operatori dell’informazione nel contesto del mondo nuovo che stava nascendo, di fronte alla giovani generazioni e di fronte ai popoli che oggi bussano alla porta dei paesi “sviluppati”. Nell’ampio dossier dedicato ai giovani di oggi emergono poi, talora raccontate in prima persona, molte esperienze interessanti e sorprendenti; anche molto positive e bisognose di una consapevole accoglienza da parte della società “adulta”.

Secondo Tommaso da Celano, la notte precedente il suo incontro con san Francesco, il papa Innocenzo III avrebbe avuto questa visione: la basilica del Laterano – chiesa madre dell’occidente e simbolo della chiesa universale – traballava e già stava per crollare quando un poveretto, che indossava un abito di tela di sacco, attraversò la piazza e puntellò con una spalla l’edificio che cadeva… L’arte e la tradizione ricordano in vario modo le figure di Francesco e di Domenico e il loro provvidenziale intervento per la salvezza, la difesa e il “restauro” della Chiesa. A questa immagine e lezione della storia viene spontaneo ricorrere pensando a papa Francesco; e Koinonia di febbraio è intitolata appunto “Dal sogno di Innocenzo III a quello di papa Francesco”; e l’editoriale di apertura si chiede: “Il sogno di papa Francesco: a chi realizzarlo?”. Si diffonde dunque tra i credenti più attenti e ricchi di speranza la consapevolezza di essere ad un tornante decisivo per la storia della Chiesa, un tornante che fu sperato, atteso e contemplato in visione da tanti santi famosi e anonimi, ma che ora chiede una coscienza nuova e un impegno decisivo ai cristiani di oggi che lo possono e lo vogliono. Chi saranno i Francesco, i Domenico….di oggi?

La Civiltà Cattolica, che fin dalle prime ore del pontificato si è sentita vicina ed entusiasta della novità di Francesco, dedica a lui anche l’apertura del numero 3927 (1 febbraio) oltre ad articoli per illustrarne l’attività e il magistero. In particolare padre Antonio Spadaro sottolinea la contrapposizione, espressa da Papa Francesco, tra la cultura della comunicazione e la cultura dello scarto. Sono due culture antitetiche perché “comunicare oggi non significa trasmettere semplicemente un messaggio, ma condividerlo. Le reti che ci uniscono e ci collegano devono spingerci ad una visione del mondo differente da quello pieno di divisioni che abbiamo davanti. Si tratta di una sorta di appello affinché la cultura del dono sia il centro verso cui gli scambi convergono, in una rete nella quale la condivisione delle risorse risulta sempre più facile e spontanea”. Si può dire che comunicare è condividere; condividere è moltiplicare le risorse, arricchirci tutti senza danno per alcuno. Sarà davvero possibile? Certo è un’utopia magnifica…

(a.bert.)

 

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