IL REGNO: “L’Italia, paese incompiuto”- IL TETTO: “Chiesa povera e dei poveri”- AGGIORNAMENTI SOCIALI: “Non lasciamoci scoraggiare”

| 0 comments

“L’Italia, paese incompiuto”: Il Regno  intitola così l’editoriale del numero 2/2012 dedicato all’intervento del presidente della Cei, Bagnasco, prima delle elezioni. Il cardinale, nella prolusione dello scorso 28 gennaio, ribadisce che “la Chiesa italiana è schierata sui valori  e non sui soggetti della politica”. E, per quanto si può intendere, si tratta in sostanza della declinazione in chiave sociale dei famosi valori “non  negoziabili”. Si tratta certo di un passo avanti rispetto al passato; ma giustamente Gianfranco Brunelli, nell’editoriale, commenta: “rimane inevaso il problema, dirimente per il politico anche cattolico, della relazione tra valore ed effettualità storica  del medesimo, per cui il tema della mediazione, fuori da ogni compromesso, cedimento, subalternità, riemerge alla fine concretamente  nella sua articolazione necessaria”. Gli esiti elettorali dimostrano quanto l’interrogativo sia attuale e drammatico. E quanto chieda, alla Chiesa italiana, una riflessione ben più approfondita e puntuale; e, soprattutto, un’azione di discernimento assai  più accurata e soprattutto comunitaria.

Un aiuto a riprendere una tale riflessione viene da un altro articolo, pubblicato sullo stesso fascicolo de Il Regno. Nel quale si ricorda e descrive la sepoltura semplicissima “nella nuda terra” di Paolo VI, il Papa che nel 1968 aveva fatto il famoso discorso ai campesinos , e il famoso “Patto delle catacombe” che una quarantina di vescovi di tutto il mondo vollero fare nel 1965 presso le “catacombe di Domitilla” vicino a Roma per affermare la necessità e l’urgenza, umana ed evangelica, di realizzare davvero una “Chiesa dei poveri”; anticipando lo spirito di quella che sarà la magnifica e dimenticata enciclica di Papa Montini Populorum Progressio.

Alla “Chiesa povera e dei poveri” dedica l’articolo d’apertura la bella rivista napoletana Il Tetto , in cui Renato Cervo racconta come il cardinale Giacomo Lercaro e poi Giuseppe Dossetti abbiano “riscoperto” e vissuto e riproposto a tutta la Chiesa l’idea di una povertà evangelica come la strada più autentica per realizzare una vera riforma della Chiesa e della vita cristiana. Solo la povertà, sosteneva Lercaro, può consentire alla Chiesa di liberare tutta la sua dunamis,forza evangelica. E l’istanza della povertà si è rivelata, come conferma Giuseppe Ruggieri, “l’asse centrale attorno a cui ripensare e riformulare la chiesa”.  “Nella chiesa i poveri non possono essere considerati come uno “strumento” per la salvezza dei ricchi bensì un titolo privilegiato, come soggetti dell’elezione divina. I poveri nella chiesa devono essere riconosciuti perché in essi si rende presente Cristo”.

“Non lasciamoci scoraggiare” scrive Aggiornamenti sociali sul fascicolo di gennaio  a proposito della situazione politica italiana. E l’esortazione è anche più attuale due mesi dopo, dopo le elezioni che padre Giacomo Costa, direttore della rivista, già definiva “un appuntamento decisivo”.  “Il gusto di un vento nuovo – conclude – che pur tra le difficoltà abbiamo sperimentato, deve farci vincere la delusione e lo scoraggiamento e condurci nuovamente sulla strada della partecipazione”. Ecco: forse la partecipazione (quella di lunga lena, che si prolunga per mesi e per anni) è la chiave di volta per rinnovare il Paese e la sua Politica . Sullo stesso fascicolo da segnalare anche l’intervento di Giorgio Campanini su “i valori non negoziabili e i dilemmi della politica”.

(A.Ber.)

Lascia un commento

Required fields are marked *.