IL FOGLIO: la politica della paura – LA CIVILTA’ CATTOLICA Civiltà Cattolica: sul rapporto Caritas 2018 – SERVIR:, sul difficile accesso alla protezione per rifugiati – IL GALLO: si può trasmettere la fede? – E’ AFRICA: anche nella dimensione missionaria occorre un “lavoro di squadra”

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Il foglio n 456 (novembre 2018) apre con un articolo che ha per titolo “La politica della paura”. E sintetizza così: “Come diceva Napoleone, sono due i modi per far muovere gli uomini: l’interesse e la paura. Nel governo giallo-verde la componente gialla (5stelle) è più rivolta all’interesse (reddito di cittadinanza…) , mentre quella verde (Lega) tende a far leva sulla paura dello straniero, del profugo, del migrante … Ma il guaio è che, come spiega Mauro Pedrazzoli, “intimoriscono più le cure che le malattie”! I rimedi sono peggio dei problemi. Tra gli altri articoli interessanti ospitati dal mensile torinese una riflessione di Alberto Bosi sui compiti delle prossime generazioni; e una di Enrico Peyretti che ricorda come i Pastori nella Chiesa per “avere l’odore del gregge”, come auspicato da Papa Francesco, dovrebbero anche presentarsi “vestiti come tutti”. Nascosto nelle ultime righe dell’ultima pagina c’è un breve corsivo di Enrico Peyretti (fondatore e anima del periodico) ricorda un episodio di tanti anni fa, poco prima del Vaticano II, quando il cardinale Ottaviani se la prendeva con i “comunistelli di sacrestia”. Montini, che era ancora cardinale di Milano, ma si era trasferito a Roma al Seminario Lombardo per i lavori preparatori al Concilio, si rivolse ai giovani sorridendo: “ci saranno i comunistelli di sacrestia, ma certamente ci sono anche i fascistoni di sacrestia!”.

A partire dal Rapporto Caritas 2018 La Civiltà Cattolica (n 4043 del 15 dicembre) rileva che dopo anni di crisi economica, oggi la situazione relativa alla povertà in Italia mostra segni di miglioramento. La novità, tuttavia, è che i poveri oggi sono i giovani. Durante la crisi economica la povertà era aumentata del 182 per cento. Oggi la situazione sta migliorando, ma molto lentamente. Padre Gianpaolo Salvini, che della Civiltà Cattolica è stato direttore in anni difficili e importanti, sottolinea che negli ultimi cinque anni la povertà riguarda soprattutto i giovani e tende ad aumentare con il diminuire dell’età. Un’attenzione particolare merita la povertà educativa e una sorta di dimensione ereditaria nella trasmissione della povertà. Insomma: crescono benessere economico e diseguaglianze. Il reddito medio delle famiglie italiane è nel dicembre 2017 pari a 29.900 euro annui, cioè circa 2500 euro al mese. Ma la famiglia di chi ha un titolo di studio basso (o nessuno) ha un reddito medio intorno ai 19 mila euro annui (oltre 44 mila la famiglia di laureati). Sul totale della popolazione il 20 per cento più ricco dispone del 40 per cento del reddito, il 20 per cento più povero dispone del 6,3 per cento del totale. In questo contesto l’autore esprime un giudizio positivo verso il “reddito di Inclusione” proposto dal precedente governo.

Servir, il mensile d’informazione del Centro Astalli per l’assistenza agli immigrati, sostiene con forza il messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale del povero. In un breve, ma documentato e incisivo intervento, Chiara Peri sottolinea che in Italia (e in realtà un po’ in vari Paesi d’ Europa) l’accesso alla protezione per i rifugiati è molto difficile – anche quando ne avrebbero davvero diritto – a causa di procedure lente e confuse: “purtroppo in molti casi i richiedenti asilo si trovano isolati, espulsi dal sistema di accoglienza e del tutto in balia dei trafficanti che lucrano sulla loro disperazione”.

Il Gallo (la bella rivista realizzata da vari decenni da un gruppo di cristiani genovesi) pubblica sul numero di dicembre una bella riflessione di don Giannino Piana su “si può trasmettere la fede?”, sottolineando la necessità di un atteggiamento aperto al senso del mistero e accompagnato da una vera capacità di testimonianza, limpida e serena.

Il bimestrale dei medici missionari del CUAMM E’ Africa, dedica il fascicolo di ottobre alla necessità di compiere, anche nella dimensione missionaria, un vero “lavoro di squadra” che comprende l’importante collaborazione dei volontari: delle donne (religiose e laiche) e di quanti pensano che la missione non sia solo per l’evangelizzazione ma anche per la promozione umana del continente.

(a.  bert.)

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