Il decreto sicurezza bis e il naufragio delle politiche migratorie

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Il deprecabile decreto sicurezza bis oltre che essere un testo in violazione del dettato costituzionale sembra il tragico epilogo delle nostre politiche migratorie, fallimentari e inadeguate dalla Turco-Napolitano in poi. Sempre sul filo del rasoio dei principi costituzionali, continuamente sottoposte infatti a giudizi di legittimità. Nessuna legislatura ha avuto il coraggio di tradurre in norma cogente il diritto di asilo ex art. 10, costringendo la dottrina a creare la fattispecie del c.d. “asilo costituzionale”, basata sul carattere precettivo di tutte le norme costituzionali.
Mentre veniva sottovalutato il carattere epocale del nuovo fenomeno migratorio,  ignorate le conseguenze devastanti dei colonialismi del secolo breve (800/900), avallate scelte di sfruttamento e di neo sudditanze in molti paesi africani, alimentati i focolai dei conflitti con la esportazione delle armi, non si è più investito sulla cooperazione internazionale, si è sempre giocata la partita sul piano della sicurezza, dei numeri, dei flussi, di politiche protezionistiche. Si è smesso di parlare di politica del diritto dell’ immigrazione, orientando gli interventi legislativi nella direzione del respingimento di massa, salvo poi tentare di introdurre mitigazioni alle scelte securitarie e ai loro tragici effetti collaterali attraverso il ricorso all’accoglienza e quando non addirittura alla carità, tra deleghe in bianco, plausi, finanziamenti pilotati, grandi fatiche o demonizzazioni del volontariato.
Sono cominciate le distinzioni tra migranti economici da un lato e una categoria imprecisata di altri migranti. Un contenitore in cui sono stati stipati, di decreto in decreto, donne e uomini richiedenti asilo, rifugiati, in attesa di permesso, dublinati, irregolari, clandestini, espulsi, ricorrenti, accolti, respinti, rimpatriati, improntati, umanitari, sussidiari, reclusi, recuperati in mare, minori soli, minori non accompagnati, minori in attesa di accertamento della minore età!!!
Anche i governi di centro sinistra non hanno avuto il coraggio di abolire la Bossi Fini, non hanno emanato una legge di applicazione del diritto di asilo costituzionale, non hanno approvato lo ius soli, fino a partorire il decreto Minniti che rappresenta poi il peggioramento di tutto, avendo aperto la pista agli anticostituzionali decreti Salvini!
Il decreto sicurezza bis si inserisce in questo triste e omissivo alveo legislativo con tutto il suo portato di inciviltà giuridica, aggravato dagli intenti autoritari dell’attuale Ministro dell’interno, dalla sete propagandistica inesauribile di punizione del dissenso, dal sempre presente e mai tramontato desiderio collettivo di uno Stato di Polizia. Ci inorridisce per la palese violazione delle convenzioni internazionali, nonostante il loro richiamo ipocrita nelle relazioni introduttive, perché disattende tutti i diritti universali e i doveri di solidarietà politica, economica e sociale, espressi nella nostra carta Costituzionale, in particolare quelli garantiti da tutti i primi 12 articoli da considerarsi nel loro insieme. Tutti, ma proprio tutti: uguaglianza, pari dignità, lavoro, libertà, asilo, ripudio della guerra!
Ne faranno le spese: la nostra democrazia, la libertà di espressione, la salvaguardia dei diritti umani, le nostre coscienze, ma soprattutto i nostri migranti e le nostre migranti, quelle e quelli stipati non nei nostri mutevoli contenitori di definizioni giuridiche, ma nei barconi, nelle stive, nelle navi respinte, nei relitti, nei campi di detenzione, nelle questure, nelle carceri e…ai nostri sportelli dell’accoglienza!!!
Per questo dobbiamo continuare a vigilare, prendere la parola, ricorrere, impugnare, disobbedire, ascoltare, agire, piangere, danzare, lottare insieme migranti del corpo e del cuore.

Grazia Villa

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  1. E la politica oggi si sta accapigliando per ridurre il numero dei deputati e senatori per un risparmio annuo per le casse dello Stato di 500 milioni di euro (dichiarazione di Di Maio), di 8,33 euro all’anno per ogni cittadino!
    Tra i molti altri problemi che vive il Paese (l’economia è ferma, il debito pubblico sale anche per effetto delle leggi assistenzialistiche finanziate in rosso, l’aumento dell’Iva che si abbatterà sui consumi è quasi ineludibile, siamo isolati in Europa e sospettati nel quadro dell’alleanza atlantica), a proposito di minori costi e maggiori incassi per lo stato, c’è quello dell’evasione fiscale, contributiva, dell’economia sommersa e dei depositi di capitali italiani nei paradisi fiscali.
    E proprio perchè di evasione si tratta è difficile quantificare di che cifre si parla, ma un po’ tutti convengono su queste: Evasione fiscale 122 miliardi all’anno di tasse non pagate, 70 miliardi all’anno di costo della corruzione. Per non parlare dei 350 miliardi all’anno di valore dell’economia sommersa, dei 150 miliardi all’anno del costo della mafia e dei 500 miliardi di capitali italiani depositati nei paradisi fiscali.
    Consideriamo anche solo i 192 miliardi di evasione e corruzione che, divisi per i 60 milioni di italiani, fanno 3.200 euro per ogni italiano, lattanti e minori compresi, che lo Stato incasserebbe se tutti pagassero le tasse, con il benefico effetto che tutti pagherebbero di meno.
    E poi ci dicono che i problemi dell’Italia sono la “casta politica” e i “migranti”.

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