Il card. Scola e la laicità dello Stato. Il suo discorso e le osservazioni di Vito Mancuso e Gian Enrico Rusconi

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Assai “complesso”, come lui stesso lo ha definito, il discorso che il card. Scola, arcivescovo di Milano, ha rivolto alla città in occasione della festa di S. Ambrogio. Tema: la libertà religiosa ( Sant’Ambrogio – discorso 6 12 12). Il “Corriere della Sera”, titola in prima pagina “Scola contro la laicità dello Stato”; poi a pag. 20 lo stesso articolo, a firma di Paolo Foschini, ha per titolo: “Il cardinal Scola e la laicità: No a uno Stato senza Dio”. Tre articoli dedica a Scola, invece, “la Repubblica”: una cronaca di Ida Dazzi (“Lo Stato laico minaccia la libertà religiosa”), un commento critico di Vito Mancuso (Scola, lo Stato laico e la libertà religiosa) e un’intervista al sindaco Pisapia (“Nessun credo va privilegiato, rivendico l’autonomia della politica”). Vito Mancuso scive: “La storia insegna che si dà libertà religiosa solo nella misura in cui lo Stato non si lega a nessuna religione particolare, solo se si pone di fronte ai suoi cittadini con l’intenzione di rispettare tutti, minoranze comprese, solo se pratica quella forma di neutralità così esplicitamente criticata dal cardinal Scola nel suo discorso di ieri”. Su “La StampaGian Enrico Rusconi scrive che “è deplorevole che la laicità dello Stato sia identificata tout court con una idea di secolarizzazione che sconfina di fatto con il nichilismo” (“Caro Scola, la laicità dello Stato non è nichilismo“).

 

 

 

 

 

 

 

 

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