Che religione diventa?

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Il tema famiglia trova la chiesa divisa sul modo di accogliere i divorziati risposati.

Le posizioni, per chi segue un po’ le vicende della chiesa, sono abbastanza conosciute. Alcuni cardinali, vescovi, preti e amici, dicono: “noi difendiamo la verità, il matrimonio  indissolubile; il divorziato non può ricevere l’eucaristia”; molti altri, tra cui la stragrande maggioranza del popolo,  sono per la comprensione, per la misericordia che sono descritte nei vangeli, e che si manifestano in tutte le parole di Gesù.

Il cardinale emerito di Milano (moralista e pastore), Dionigi Tettamanzi, ha scritto un bel libro: “Il vangelo della misericordia per le famiglie ferite”. Già il titolo riassume tutte le schermaglie teologiche e giuridiche. Ognuno, sembra dire il cardinale, può raccontarsi quello che vuole, ma il vangelo sta dalla parte dei deboli, di noi che siamo peccatori, è questa  l’unica “verità” a cui si può credere ed aderire con il cuore e la mente. In una intervista a Famiglia cristiana, il cardinale conferma: “Dio ama tutti, nessuno escluso, con cuore e misericordia”, occorrono pazienza, dialogo e perdono.

Mi chiedo allora: ma quale Dio si è manifestato all’umanità? Siamo forse ancora sotto il domino minaccioso delle divinità conosciute nelle grandi civiltà antiche? Se Dio esiste (domanda che sempre trafigge di dubbi il cuore dell’uomo),  e si è “rivelato” nelle Scritture prima ai fratelli del popolo ebraico e poi a tutti gli uomini in Gesù Cristo, il Dio che noi conosciamo, dalla sua opera della ‘creazione’ al dialogo-chiamata di Abramo-Isacco e Giacobbe, da Mosè a Gesù, è un Dio-dono, un Dio-Padre, il Dio di Gesù che è amore, perdono, misericordia. Non si dà un’altra possibilità. Per questa definizione di Dio, Gesù ha vissuto il dono-sacrificio della Croce.

La Croce è la via per andare al Padre: lì si rivela tutto il dono di Dio agli uomini : “avendo amato i suoi, li amò sino alla fine” (Gv.13,1). O è vero questo o non si capisce pi a cosa credere, nella fede dei cristiani. Nessuna chiesa può frappporsi alla misericordia di Dio!

Come può un adolescente ricevere i sacramenti, essendo figlio di divorziati, quando mamma e papà, credenti e praticanti, non possono accostarsi all’eucaristia che invece riceve il loro figlio? Come può condividere la gioia del Signore risorto, se i suoi genitori che gli hanno trasmesso la vita e la fede, alla domenica, restano esclusi dall’incontro nel sacramento dell’eucaristia? Cosa rimane del concetto evangelico del perdono, della tenerezza, della grazia di Gesù? Che religione diventa questa, se uomini e donne in cammino, come tutti noi, verso la salvezza incontrano un Dio che non  è più quello  rivelato da Gesù Cristo, che discrimina uomini e donne dopo aver annunciato il perdono ai piccoli, ai  peccatori e a tutti i popoli attraverso l’arrivo del ‘regno di Dio’?

In definitiva, bisognerà decidersi se il nostro Dio è il dio pagano forte e minaccioso, o è il Dio di Gesù Cristo, che vuole la salvezza del mondo (cfr. Gv 3,17).

 

Don Enrico Ghezzi

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  1. E’ sicuramente il Dio del perdono e dell’accoglienza e Lo pregheremo affinché i padri sinodali vengano illuminati e portano Gesù nel cuore di tante persone che lo attendono.

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