Berlino-Parigi, la commedia degli errori

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“Ricordi, la Francia, che se l’Europa non si fa la colpa è sua, non dei tedeschi. È da decenni che Parigi avversa cessioni di sovranità, e ora è messa davanti alle sue responsabilità. Né pare recedere: due ministri, degli Esteri e dell’Europa, votarono contro la Costituzione nel 2005”. Inizia così il suo consueto, lucido e insieme intenso, articolo settimanale su “la RepubblicaBarbara Spinelli. Ma poi è agli attuali governanti della Germania che soprattutto si rivolge per indicarne la rigidità e i troppi errori: la negazione dei fatti (per esempio che i piani di austerità stanno tagliando le gambe ai paesi più indebitati), l’oblio storico (ritenere che eventi apocalittici non si debbano temere; e non ricordare che il piano marshall gli americani lo fecero senza porre condizioni), il culto ottuso del dogma (la “casa in ordine”). E a Mario Monti chiede di “preparare per il prossimo vertice Ue una controproposta europea, basata sul rilancio, la comunità delle banche, la parziale comunitarizzazione dei debiti, da presentare insieme ai governi che lo desiderano, Grecia in primis”. E di farla mettere ai voti. “Se la Merkel non ci sta – scrive Barbara Spinelli -, gli Stati favorevoli si contino, nel Consiglio europeo. Non succede il finimondo se Berlino è messa in minoranza. Accadde ai tempi dell’euro con la Thatcher. Il primo che in Europa farà votare su proposte serie passerà alla storia”. L’intero articolo in:

http://www.repubblica.it/politica/2012/06/13/news/berlino_parigi_errori-37089911

 

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