AGGIORNAMENTI SOCIALI: La domanda più radicale per l’Occidente – OREUNDICI: l’altro che mi altera – PRESBYTERI: “Chiesa di tutti, chiesa dei poveri” – IL FOGLIO: prima Carovana italiana per i diritti dei migranti

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“La domanda più radicale per l’Occidente riguarda la sua capacità di rendere i suoi valori in primo luogo decodificabili, ma soprattutto degni di stima e magari desiderabili agli occhi di chi proviene da altre tradizioni”. lo afferma il gesuita Giacomo Costa sul n 2/2015 della rivista Aggiornamenti sociali, di cui è direttore. L’affermazione è al centro di un editoriale scritto all’indomani dei fatti di Parigi e agli scontri che in vari luoghi d’Europa si sono manifestati tra gli islamici e gli europei di tradizione cristiana o laica. Certo tutti gli europei sono chiamati a una riflessione e a un comportamento rinnovato; non solo per paura, ma soprattutto per costruire con coraggio un nuovo modello di convivenza, rispetto e dialogo. Giustamente l’autore ricorda che nel 2007 l’allora ministro dell’Interno Giuliano Amato aveva promulgato una “Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione” che diceva tra l’altro: “Lo Stato laico riconosce il contributo positivo che le religioni recano alla collettività e intende valorizzare il patrimonio morale e spirituale di ciascuna di esse. L’Italia favorisce il dialogo interreligioso e interculturale per far crescere il rispetto della dignità umana … Nessuno può ritenersi offeso dai segni e dai simboli di religioni diverse dalla sua”. Quel documento del 2007 andrebbe riletto e diffuso, e … messo in pratica. Sullo stesso numero della rivista c’è, tra l’altro, un’analisi positiva del progetto di Matteo Renzi per l’evoluzione della politica italiana e altri saggi attenti alla situazione mondiale, come il diritto all’alimentazione e la necessità di trovare un linguaggio (temi, parole, segni …) che faciliti il dialogo tra gli uomini dei diversi continenti e culture.

La rivista Oreundici, che si propone di aiutare la “crescita umana e spirituale nel quotidiano”, dedica il fascicolo di febbraio al tema dell’ “altro che mi altera”. L’incontro con chi è diverso da noi, infatti, può diventare un contributo di crescita oppure, come spesso accade, una sorta di aggressione che respingiamo e che ci altera. Il direttore don Mario De Maio riconosce, infatti, che spesso “l’altro diverso da noi per cultura, religione, ci interroga e ci altera sempre di più”. Sul tema la rivista ospita alcuni bellissimi contributi tra i quali quello di Arturo Paoli. Don Luigi Verdi, animatore di una bella comunità di accoglienza in Casentino, ricorda una parola di don Benedetto Calati che diceva: “Dio è un bacio”, ricordando che Gesù risponde così al Grande Inquisitore di Dostoevskij. L’incontro con l’”altro” è la grande occasione della vita e può renderla beata oppure terribile. Dipende da noi.

S’intitola “Chiesa di tutti, chiesa dei poveri” il fascicolo 10/2014della rivista Presbyteri, edita a Trento dalla Congregazione di Gesù sacerdote e destinata in primo luogo ai preti, ma interessante anche per i laici perché impegnata molto più sui temi della spiritualità cristiana che su quelli della condizione ecclesiastica. Vari articoli interessanti affrontano il tema ricordando che già negli anni ’80 la Chiesa italiana aveva affermato l’idea programmatica di “ripartire dagli ultimi”. Ne nacque un osservatorio delle povertà e delle risorse. Ora, nella stagione di papa Francesco, quel programma potrebbe esser ripreso in grande stile da tutte le componenti ecclesiali, mettendo luce anche alcune esperienze significative; ad esempio quelle (di cui si parla) di una parrocchia di Modena, di Siracusa, di Bologna e un’iniziativa di Palermo.

Sul numero 418 de Il Foglio si può leggere, tra molte altre cose, il “diario di viaggio” di Mino Rosso che dal 23 novembre al 6 dicembre ha partecipato alla 1° Carovana italiana per i diritti dei migranti, per la dignità e la giustizia. Il viaggio, da Lampedusa a Torino, compiuto in solidarietà con il Movimento Migrante Mesoamericano (che organizza carovane delle Madres Centroamericanas), ha portato a vedere da vicino e a scoprire molti episodi tristi e drammatici che avvengono su questo “sentiero dei migranti”, accanto a segni di fraternità e di speranza. Sullo stesso numero della rivista interessante, tra molto altro, è il commento di Aldo Bodrato alle due puntate televisive in cui Roberto Benigni tempo fa aveva proposto lo scorso dicembre la sua “lettura” dei dieci Comandamenti.

(a.  bert.)

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