SPIRITO E VITA: “Togliti i sandali: questa terra è sacra” – LETTERA APERTA DELLA FRATERNITA’ ANAWIM: una Chiesa amorevole e misericordiosa – IL GALLO: lo straordinario insegnamento di Charles de Foucault – IL FOGLIO: Con Gesù nel deserto – IL TETTO il messaggio fondamentale di papa Francesco

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C’è davvero qualcosa di nuovo, o rinnovato, nella coscienza della comunità ecclesiale. Come un risveglio e una convergenza verso la riscoperta delle origini, un’intuizione di rinnovamento spirituale che riscopra voci profetiche, alla ricerca dell’essenziale. Lo provano anche tante pubblicazioni e specialmente le piccole riviste, i fogli “di base”, pensieri e voci espressi dai piccoli cenacoli e dai gruppi di base. Quelli che per tanto tempo sono stati ai margini, magari un po’ disprezzati. ma che hanno saputo tacere, lavorare e pregare; ed oggi si trovano in felice sintonia con il clima rinnovato della Chiesa di Francesco (ma in realtà meglio sarebbe dire: dello Spirito e dei poveri che sanno ascoltarlo e vederlo).

Spirito e Vita, ad esempio, intitola il fascicolo 3/2014 “Togliti i sandali: questa terra è sacra”. E non è un invito ad una retorica sacrale, ma piuttosto l’appello affinché la coscienza cristiana sia attenta e aperta a cogliere i segni dei tempi, la sacralità della creazione, l’eloquenza spirituale e cristiana di tanti avvenimenti e trasformazioni. L’avvento dello spirito democratico, il formidabile progresso tecnico e scientifico, le mutate condizioni e qualità di vita per intere popolazioni, i diversi rapporti qualitativi e quantitativi tra le generazioni. Di fronte a tutto ciò – scrive don Armando Matteo – “può prevalere in noi la sensazione che gli spazi per l’azione e la presenza di Dio si stiano fortemente riducendo, che non ci siano più luoghi di terra sacra per la rivelazione del Suo amore…”. E invece, sottolinea l’autore spiegando il senso dell’intero fascicolo, l’idea fondamentale è di sconfiggere i germi negativi e pessimistici che sono dentro di noi e aprirsi a tutto quanto di positivo ci offre la storia e la fatica degli uomini, lo svolgersi degli avvenimenti anche quando sembrano negativi e corrotti. Sempre e dovunque, infatti, Dio cammina con noi e ci apre la strada e ci aiuta e riscatta ogni cosa. Anche dove Dio è sembrato negato e cacciato … lì Lui c’è ancora e parla e opera. Così tutto il fascicolo, davvero sorprendente e profondo, spiega che il mondo è comunque Santo perché amato da Dio. Insomma: bisogna camminare nella storia con impegno e fiducia, la terra è sacra e Dio ci accompagna, sempre. Non a caso il fascicolo successivo di Spirito e vita (n 4) è dedicato alle donne, alla loro capacità di comprendere, accompagnare, accogliere e far nascere. E si cita papa Francesco (11 settembre 2013: “La Chiesa vede con gli occhi di una madre, Madre dei cristiani”) per concludere con don Dario Fridel: “restituiamo alla donna e al femminile la sua centralità”. Anche nella Chiesa. L’idea di papa Francesco, di una Chiesa amorevole e misericordiosa, luogo anzitutto di fraternità, è espressa anche da don Cereti nella Lettera della fraternità Anawim (marzo 2014) ed è anche oggetto di varie riflessioni sul numero di aprile della rivista genovese Il Gallo dove si riflette sul dramma della violenza, del femminicidio… ma anche sul “mormorio leggero dello Spirito” e sullo straordinario insegnamento di Charles de Foucault: l’amore per l’unico Dio e l’amore per il prossimo. A lui, scrive Mariella Canaletti (parlando del libro di Giovanni Rizzi Il ritorno di Elia) possiamo guardare come modello “per realizzare la missione del cristiano e della Chiesa non solo nel deserto di Tamanrasset ma anche nel deserto del mondo moderno: la missione tramite la semplice presenza cristiana, nella preghiera con Dio e nell’amicizia con gli uomini”.

Che cosa può fare dunque un comune cittadino per avere buona influenza sulla politica del mondo? “Guardare il vicino e il lontano come un essere umano, di valore e di diritto uguale al nostro, per qualificare così la convivenza oggi e domani”, (dall’editoriale de Il Foglio n 411). Era il sogno di René Voillaume, che sognava in Con Gesù nel deserto, Morcelliana 1979: “che la Chiesa fosse più spirituale, che fosse più povera, più evangelica, più semplice nelle sue istituzioni…si vorrebbe che i mezzi dell’apostolato fossero alleggeriti da certe esigenze economiche e materiali, e che le istituzioni stesse della Chiesa manifestassero maggiormente la povertà…”, (cit a pag 39 in Jesus Caritas n 134). E’ il sogno che papa Francesco fa intravvedere come possibile. Persino il movimento di “Noi siamo Chiesa” spera oggi nell’autoriforma: “Papa Francesco ha messo il vangelo e la gioia di vivere qui ed ora al centro del suo ministero … Questo è il messaggio fondamentale di papa Francesco, un messaggio semplice, per tutti ma soprattutto per i poveri di spirito, perché di essi è il Regno dei cieli…”. (Il tetto n 299, febbraio 2014). Siamo a un passaggio importante, è decisivo che tanta speranza non venga disattesa.

(a bert.)

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