Sergio Mattarella: un Presidente per il futuro della nostra democrazia

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Rischiamo qui l’accusa di citarsi addosso, ma i nostri primi tre «sommessi auspici» per l’elezione del capo dello Stato – pubblicati alcuni giorni orsono su questo portale – hanno visto tutti una positiva risposta nelle vicende elettorali conclusesi ieri. E’ stata eletta una figura di sobria e solida garanzia istituzionale, non troppo vicina al centro politico di questa stagione e cioè al presidente del Consiglio – segretario del partito di maggioranza, e infine in questo processo il Pd ha mostrato compattezza, ma anche responsabilità e capacità di leadership, come gli competeva. Salutiamo quindi in modo positivo questo risultato.

Le caratteristiche personali della figura prescelta ci confermano in questo giudizio. Sergio Mattarella è figura del tutto riservata e austera, non condizionato dalle mode e dalla superficialità della politica-spettacolo. E’ uomo d’indubbia moralità e di solidi principi, toccato nella vita dalla tragedia dell’assassinio del fratello, che l’ha orientato con decisione nella lotta per la legalità e la giustizia. E’ nel solco della migliore cultura cattolico-democratica, persona capace di dialogo, incontro, rispetto e mediazione tra diverse culture, senza venir meno ai propri principi. Fedele alla Costituzione e all’essenza della democrazia, anche nella recente veste di membro della Suprema Corte, senza essere un conservatore a tutti i costi, come seppe mostrare nella vicenda delle trasformazioni delle regole elettorali, vent’anni orsono. Capace di contribuire alla resistenza al berlusconismo più deteriore, in diversi passaggi cruciali della nostra storia recente. Insomma, al di là delle preferenze personali che ciascuno di noi poteva coltivare, una scelta che non solo manifesta la capacità di funzionamento delle nostre istituzioni, ma fa ben sperare per la loro evoluzione.

Ci sarà occasione per riflettere ulteriormente sulle conseguenze politiche di questa vicenda. L’abilità di Renzi nel gestire la partita va insieme alla sua capacità di tener conto del bilanciamento interno (per prima cosa) al suo stesso partito, ma anche dell’apertura agli indispensabili fronti esterni di dialogo. Proprio perché non ha voluto stravincere, forzare, imporsi, alla fine ha vinto. Il problema casomai sarà capire l’evoluzione di un centro-destra allo sbando totale, confermata l’irrilevanza di Berlusconi e la frattura nel suo partito, la chiusura nell’angolo della Lega anche se magari in espansione nei consensi, l’impasse del moderatismo nella diaspora di Scelta civica e nella subalternità governativa dell’Ncd. Questa condizione problematica potrà causare problemi sistemici non banali, che si dovranno valutare sul medio periodo. Non ha molto senso la recriminazione che da qualche parte si sente sulla «democristianizzazione» del Pd; ne ha probabilmente di più il timore per una democrazia che venga ancora una volta bloccata dal venir meno della fisiologica dialettica e della potenziale alternanza.

Restando agli auguri e al saluto per il nuovo Presidente della Repubblica, resta solo aperto l’ultimo dei nostri precedenti «sommessi auspici». Su cui si giocherà il futuro suo e del paese. Uomo positivamente «del passato», proprio per la sua differenza da molte modalità pratiche, etiche e perfino estetiche della politica contemporanea, Sergio Mattarella avrà di fronte a sé l’arduo problema di come tentare di saldare l’enorme frattura che si è creata in questi anni tra le istituzioni e il paese, tra la classe politica e la gente comune. Senza tradire sé stesso, non potrà però essere solo l’austero e riservato garante della democrazia nel suo versante istituzionale. Non potrà essere solo esperto della nobile arte della mediazione. Dovrà porsi dal punto di vista di un paese lacerato e smarrito, impoverito e ormai pessimista sul proprio futuro. Dovrà porsi il problema di aiutare a far crescere nella popolazione italiana il senso della democrazia come «casa comune», come esperienza civica, come tessuto di solidarietà condivisa. Problema enorme. Ci auguriamo e gli auguriamo che possa e riesca veramente ad affrontarlo con vivacità ed energia.

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