Ricerca: la “scelta religiosa” di don Pino Puglisi – ItaliaCaritas: la proposta del Reddito minimo – Civiltà Cattolica: l’amore e la verità “non si possono separare” – Oreundici: il messaggio sapienziale di Arturo Paoli – Il Regno: “testimoni di Cristo, in ascolto”.

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Ancora dal numero 5/6 di Ricerca, il bimestrale della Fuci, che avevano segnalato un po’ di tempo fa. Per ragioni di spazio non avevamo potuto riprendere il profilo di padre Pino Puglisi scritto dal gesuita Gianfranco Matarazzo e il toccante ricordo Giuseppe Lumia, che era presidente della Fuci di Palermo quando padre Pino ne era assistente! “Ci accomunava”, scrive Lumia, “l’idea che la scelta religiosa non dovesse e non potesse essere interpretata come una delimitazione di campo, ma piuttosto un modo di essere e di agire in tutti gli ambienti della realtà”. Così “insieme a don Pino la scelta religiosa si fa impegno per un’opera di evangelizzazione e promozione umana volta a ottenere diritti e non favori, a far sì che ognuno si assuma le proprie responsabilità, ad aiutare la gente a liberarsi dal giogo mafioso che umilia e abbrutisce … Durante le omelie, di fronte agli stessi mafiosi seduti sui banchi della parrocchia, don Pino parla della necessità di ribellarsi alla mafia perché contro le persone e il Vangelo …”. Pagine da rileggere e meditare.

Su ItaliaCaritas di luglio/agosto le Acli e la Caritas presentano al governo e al Paese il Reis, progetto di reddito minimo formulato da un gruppo di esperti, orientato a favorire un welfare giusto, che ponga al centro la persona umana. Le istituzioni trarrebbero forza e legittimazione se sapessero affrontare seriamente i problemi dell’Italia povera. E si può legittimamente pensare che legalità e solidarietà potrebbero aiutare e non aggravare anche la situazione socio-economica del Paese. E sullo stesso fascicolo del mensile della Caritas italiana (che è una vera, bella rivista di cultura civile e solidarietà) anche una denuncia della irrilevanza in cui pare caduta la grande conquista del servizio civile. Recentemente la ex-ministra Josefa Idem ha annunciato la volontà di pubblicare un bando per 15 mila volontari, dopo che da quasi due anni non ne venivano proposti, rischiando così di consegnare il “servizio civile”all’insignificanza.

All’enciclica Lumen fidei, presentata lo scorso 5 luglio, dedica l’editoriale il numero doppio di Civiltà Cattolica (n 3915-3916 del 3/17 agosto) mettendo in luce come l’amore e la verità “non si possono separare”; e come “la fede ha una forma essenzialmente ecclesiale”. Si tratta di due direttrici di pensiero e di azione fondamentali per il futuro della fede cristiana nel mondo contemporaneo. Afferma l’editoriale: “Poiché la fede si configura come via, essa riguarda anche la vita degli uomini che, pur non credendo, desiderano credere e non cessano di cercare … è impossibile credere da soli. La fede non è solo un’opzione individuale che avviene nell’interiorità del credente. La fede si apre per sua natura al ‘noi’, avviene sempre all’interno della comunione della Chiesa …”. Sul fascicolo precedente (n 3914) la Civiltà Cattolica aveva dato conto del cordiale incontro della redazione della rivista (chiamata Comunità degli Scrittori della Civiltà Cattolica) con papa Francesco, il 14 giugno scorso.

“Tutto dipende dall’umiltà” è il messaggio sapienziale che Arturo Paoli propone su Oreundici (luglio/agosto 2013). Anche la decadenza della religione, almeno nella sua dimensione visibile trae motivo dall’hybris, dalla presunzione di superiorità, dalla superbia degli uomini e spesso anche di quelli che si dicono religiosi. Conclude fratel Arturo, giovane lungimirante nonostante l’età anagrafica: “Il futuro è bello, anche se dobbiamo attraversare un momento presente oscuro. Che cosa succederà? Quando arriveremo a capire che non si è cristiani, non si è uomini, non si è persone, non si è religiosi finché non riusciamo ad accogliere quella qualità che parrebbe tanto facile, tanto umana, tanto naturale; l’umiltà? … per questo vorrei concludere con questa invocazione: Gesù, mite e umile di cuore, fai il mio cuore simile al tuo”. Molti altri contributi interessanti arricchiscono il fascicolo, al quale è allegato un piccolo supplemento che riporta un dialogo molto interessante (su “L’uomo, Dio, la vita”) registrato dieci anni fa tra Arturo Paoli e don Michele Do, morto poi nel 2005.

Per chi segue con attenzione le vicende della vita ecclesiale e cerca fonti di prima mano è sempre utile segnalare la rivista Il Regno che ogni 15 giorni alterna un fascicolo di informazione, articoli e dibattito con un fascicolo di documentazione. Sul n 13/2013, di luglio, si segnalano: il testo dell’enciclica Lumen fidei; discorsi e omelie di papa Francesco; testi e documenti episcopali italiani e stranieri; un dossier sulla “cultura ecologica” dei cattolici. Di particolare interesse i testi relativi al Convegno ecclesiale del Triveneto svoltosi ad Aquileia lo scorso aprile sul tema “testimoni di Cristo, in ascolto”. Incontro e testi che riprendono lo stile e il progetto dei grandi incontri ecclesiali che segnarono i momenti migliori della Chiesa italiana negli scorsi anni del postconcilio.

(a.bert.)

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