Pasqua di resurrezione, un messaggio per l’oggi?

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di Pier Giorgio Maiardi

E’ singolare come, man mano che la storia del mondo cammina, le distanze si abbrevino, gli uomini si spostino e vivano, sempre in maggior misura, indifferentemente in ogni parte del pianeta sentendosi sempre meno estranei in ciascun paese, si fa sempre più evidente la necessità vitale di ogni paese nei confronti degli altri, cresce nel contempo e si evidenzia il comportamento anacronistico e contraddittorio degli abitanti del mondo e dei loro paesi. Il mistero, che nasconde il senso della vita e che all’inizio era assolutamente impenetrabile, si va illuminando e i segni della verità si intravvedono in modo sempre più manifesto; eppure l’uomo, che ha accompagnato e continua ad accompagnare questo processo, pare non comprenderne il senso e la logica. L’esaltazione dei nazionalismi, le guerre commerciali con l’applicazione dei dazi, e tanto più le guerre armate e distruttive, appaiono sempre più incomprensibili; eppure gli uomini non riescono a rinunciarvi con le conseguenze tragiche che tendono a rendere sempre meno abitabile, e più ostile,  il mondo che è l’unica loro casa.

Forse è il momento di considerare con più attenzione i discorsi che, da ultimo ma non unico, ripeteva papa Francesco: parole che consideravamo buone ma assolutamente fuori della realtà, teoriche e da sognatori, e cioè che il mondo sia nato da un disegno che gli dà un senso definito e che solamente ponendosi in sintonia con quel disegno sia possibile godere del suo destino positivo. Certamente è chiaro che il nostro comportamento attuale minaccia di portarci all’autodistruzione: senza scomodare la bomba atomica, che rappresenta la soluzione traumatica e definitiva, è sufficiente considerare l’inquinamento progressivo dell’atmosfera, dell’aria che respiriamo e che ci tiene in vita; eppure c’è fra noi chi parla di pura ideologia che nuoce al bene a cui teniamo di più, il profitto economico immediato, c’è chi considera condizione vitale la deterrenza, cioè la condizione di paura costante e reciproca fra gli stati, e quindi l’inimicizia permanente che ci impedisce di fare accordi per scambiarci le risorse di cui tutti abbiamo necessità e che il mondo possiede ma non in modo uniforme sul territorio.

Questa diseguale distribuzione delle risorse, ad esempio, è una delle ragioni che genera l’emigrazione dai paesi poveri ai paesi ricchi,  e noi consideriamo l’emigrazione un male da cui difendersi per cui, invece di pensare ad impegnarci per aumentare e facilitare gli scambi eliminando la sopraffazione e lo sfruttamento del paese povero da parte del paese ricco, ci difendiamo dall’emigrante come se fosse un nemico che minaccia il nostro paese e così aumentiamo i motivi di inimicizia e di distribuzione non equa delle ricchezze, condizioni che creano le diseguaglianze e facilitano le guerre.

Davanti a questo mondo che si avvita in un groviglio di conflitti che generano altri conflitti, che vive di paura uno dell’altro, di ingiustizie che creano altre ingiustizie, in cui si considera se stessi, il proprio interesse ed il proprio paese gli unici beni da difendere contro tutti e contro tutto, rinasce la speranza che, invece, il mondo possa sopravvivere solamente se il comportamento fra i viventi sia di amicizia, di fraternità, di collaborazione, come qualcuno di noi ha scritto nella nostra Costituzione, che l’ordine/disordine attuale debba essere rovesciato, che diventi estremamente concreto il disegno pacifico che abbiamo sempre considerato fuori dalla realtà. Forse la verità nascosta sul mondo in cui siamo nati e viviamo, sta qui! Eppure forse qualcuno ha cercato di farcelo capire fin dall’inizio seguendo l’evoluzione del mondo. Probabilmente è qui il messaggio vero della Pasqua che abbiamo passato facendo festa senza comprenderne appieno la vera ragione: Gesù Cristo, con la sua tragica morte, ci ha mostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, a quali conseguenza porta il nostro comportamento fatto di infedeltà, ansia di potere, paura uno dell’altro, interesse personale, convenienza politica, tanto da giungere a  giustificare la violenza omicida. Ma Gesù ci ha anche detto che ad una morte, conseguenza di un atto di amore totale e disinteressato nei confronti del prossimo, segue la rinascita ad una nuova vita non più avvolta nel misterioso disegno che noi ci siamo rifiutati di sondare ed in cui non abbiamo voluto credere. Gesù ci aveva detto che, all’origine del mondo, c’è un disegno di amore: forse è giunto il tempo di  prenderlo in seria considerazione, è una questione di vita!

 

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