Obama mette a capo della Banca Mondiale un grande esperto di sviluppo

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Leggiamo su “Il Sole 24 Ore” del 2 aprile una nota di Jeffrey Sachs (economista dello sviluppo e direttore dell’Earth Institute), dal titolo “Banca mondiale, indizi di svolta – Con la candidatura di Kim lo sviluppo sostenibile torna alla ribalta”. Sachs si era autocandidato un mese fa alla carica di presidente della Banca mondiale, suscitando il disappunto della sinistra liberal statunitense che lo ritiene un progressista solo in apparenza. Ha prevalso invece Jim Yong Kim, un medico coreano-americano, ex professore di medicina e presidente del dipartimento di Global health (sanità globale) della Harvard medical school. Nato a Seul nel 1959, è stato professore all’università di Harvard. Nel 2009, è stato nominato rettore del Dartmouth College, primo cittadino di origine asiatica a ricoprire un simile incarico fra le istituzioni della cosiddettà Ivy League.

Ora che il presidente Usa Barack Obama ha nominato Jim Kim, il mondo avrà il suo leader per lo sviluppo. Con questa nomina Obama ha dimostrato una vera leadership. Ha messo lo sviluppo al primo posto, sostenendo con toni espliciti che è giunto il tempo di avere un professionista dello sviluppo alla guida della più importante agenzia per lo sviluppo. La nomina di Kim è un importante passo avanti per la Banca mondiale che spero possa influenzare anche altri istituti globali. Finora, agli Stati Uniti è stata data carta bianca sulla nomina della presidenza della Banca mondiale. Ecco perché, spesso, ci sono stati diversi presidenti inadatti, compresi numerosi banchieri ed esperti di politiche aziendali, privi delle conoscenze e dell’interesse necessario per condurre la lotta alla povertà. (…)

Kim è uno dei più grandi leader mondiali nella sanità pubblica. Ha lavorato con un altro grande leader nel campo sanitario, Paul Farmer, al fine di estendere, per la prima volta, la cura dell’Aids, della tubercolosi e di altre malattie alle popolazioni più povere del mondo. Recentemente è stato presidente del Dartmouth College, una delle principali università americane, ed è quindi in grado di combinare le sue capacità professionali con la sua esperienza globale e una considerevole gestione del know-how: tutte ottime credenziali per la presidenza della Banca mondiale. (…) .

Lo sviluppo sostenibile è l’unica via verso una pace sostenibile. Tutti questi aspetti sottolineano l’importanza della Banca mondiale e del ruolo di leadership di Kim. La Banca può intervenire dove il mondo si riunisce per affrontare i disperati, ma risolvibili, problemi dello sviluppo sostenibile, mettendo insieme governi, scienziati, ricercatori, organizzazioni della società civile e l’opinione pubblica per portare avanti questa grande causa. È un imperativo globale e tutti possiamo contribuire a soddisfarlo, facendo in modo che la Banca mondiale sia realmente un istituto a servizio del mondo, guidato con competenza e integrità. La nomina di Kim è un importante passo avanti verso quest’obiettivo.

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